31 Ottobre 2007

Partito democratico Le prime “spallate”

Un segnale chiarissimo, rivolto in particolare alla componente diessina del Pd è pronto a partire dalla squadra di eletti provenienti dalla società civile che ha appoggiato Bruno Zvech alle primarie e che ora sente sempre più vicino un accordo che passa sopra le loro teste. Nessuno di loro, infatti, è stato consultato, mentre – ma qui siamo nel campo delle indiscrezioni – sembra che già i primi giorni della settimana prossima i maggiori azionisti del Pd si possano sedere al tavolo regionale. Sino ad ora il sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello è rimasto in silenzio, ma non è da escludere che già in questi giorni possa lanciare un primo messaggio. L’indirizzo è quello di Bruno Zvech anche perchè il Fiume, la civica che ha il gruppo più numeroso in consiglio comunale a Pordenone ha appoggiato la candidature dell’ex segretario regionale dei Ds. C’è di più. Se l’accordo sul coordinamento provinciale del nuovo soggetto politico dovesse essere preso senza la consultazione (attiva e non passiva) del gruppetto deicivici non sono da escludere colpi di scena come ad esempio una astensione o addirittura un voto contrario al momento dell’assemblea che dovrà eleggere il coordinatore provinciale. È scontato che se le componenti di Ds e Margherita all’interno del Pd decidessero laspartizionedelle aree provinciali (e i relativi nomi) avrebbero i numeri per poter spianare la strada, ma è altrettanto evidente che l’avvio del Partito Democratico rischierebbe subito di naufragare in un mare di polemiche. A nominare il nuovo coordinatore in provincia saranno i 36 delegati eletti per l’assemblea nazionale e regionale. I conti parlano chiaro: i rappresentanti di Ds e Margherita complessivamente sono 29 su 36, ma la quadra degli esterni (Sergio Bolzonello, Francesca Cardin, Piervincenzo Di Terlizzi, Hajhe Fetaru, Carla Paoloni, Vincenzo Romor e Fabio Tomasello) in caso di fratture potrebbe essere determinate. Intanto girano i primi nomi su chi potrebbe ricoprire l’incarico di coordinatore provinciale del Partito Democratico . Difficilmente lo potrà fare Renzo Mazzer: il suo ruolo di assessore ha una sorta di incompatibilità che difficilmente potrebbe superare la volontà del sindaco Sergio Bolzonello. Come dire, insomma, che Mazzer per accettare quel ruolo dovrebbe dimettersi dalla giunta. Più possibilità, invece, per Antonio Ius, orapoliticamente disoccupato visto che la segreteria regionale della Margherita (come quella dei Ds, del resto) non ha più ragione di esistere. Sul suo nome, però, dovrà costruirsi un percorso che rischia di trovare qualche ostacolo in alcunicivici che compongono i rappresentanti eletti alle primarie. Difficile, infine, pensare che gli stessicivici possano spuntare il coordinamento perchè in questo caso significherebbe rompere l’asse tra Margherita e Ds.

I gruppi consiliari a Pordenone.Come già anticipato Fiume e Vivo Pordenone manterranno vive le loro insegne all’interno della maggioranza che regge il sindaco del capoluogo. Oltre a Sergio Bolzonello, però, dovrebbero transitare subito nel nuovo gruppo che avrà lo zoccolo duro nei consiglieri di Ds e Margherita, Francesca Cardin, Chiara Mio, Piervincenzo Di Terlizzi e Nisco Bernardi. Tutti gli altri, almeno per ora, resteranno seduti dove sono e non sono previsti – allo stato – cambi in giunta.

Loris Del Frate
Gazzettino – Pordenone
31/10/2007


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