11 Febbraio 2008

In 4 mila alle assemblee del Pd

Sono circa 4 mila, secondo i dati forniti dalla segreteria provinciale, gli aderenti al Partito democratico che hanno partecipato alle 42 assemblee che si sono tenute ieri e nei giorni precedenti nel Friuli occidentale, ovvero il 30 per cento dei 13 mila cittadini che il 18 ottobre scorso si sono recati alle primarie per scegliere il leader nazionale del nuovo soggetto politico. A Pordenone si sono registrate al congresso, nell’Aula magna del Centro studi, 579 persone (sui 2 mila 600 votanti alle primarie), con il sindaco, Sergio Bolzonello, che ha escluso in via assoluta una sua candidatura al Parlamento nazionale, rivendicando però una candidatura pordenonese. Il bilancio. «Siamo molto soddisfatti – afferma la segretaria provinciale del Pd, Francesca Papais – perché la reazione della gente è stata molto positiva e si è letta anche nelle autocandidature per i direttivi rispetto allo schema che era stato predisposto in precedenza». A Pordenone, ad esempio, la lista iniziale comprendeva 40 componenti della direzione, che sono diventati 79 proprio per effetto delle autocandidature. Entro la settimana ogni direttivo sarà convocato per eleggere il segretario e i delegati all’assemblea provinciale che si terrà, però, dopo le elezioni di aprile. «Abbiamo registrato in tutte le realtà uno sforzo unitario – afferma la Papais – tant’è che le votazioni sono state palesi dappertutto a eccezione di Spilimbergo dove il voto è stato segreto». Il capoluogo. Due ore e mezza di assemblea con l’Aula magna del Centro studi gremita di persone che hanno deciso di partecipare a questa seconda fase del progetto del Pd. Molti gli interventi, sia di semplici cittadini, sia di amministratori e politici, con il sindaco del capoluogo, Sergio Bolzonello, che ha tirato le somme. «La politica la sta facendo la gente – ha affermato – e quindi non possiamo immaginare né circoli chiusi, né tantomento rigidità». Riferendosi alla mancata adesione di molti esponenti del Fiume al gruppo unico in consiglio, che sarà sancito oggi, Bolzonello ha affermato «che si può appartenere a liste civiche e al Pd allo stesso tempo». Tra i temi centrali del programma, individuati dal sindaco, «il precariato, che sta minando alla radice la nostra società». Quindi è stata rilanciata la necessità che la provincia di Pordenone debba avere un rappresentante del Pd in Parlamento. «Serve un riferimento – ha sostenuto – e non sarò certo io. Anche se mi arrivassero inviti eccellenti, non intendo entrare in lista, farei un torto ai miei concittadini se lasciassi solo dopo due anni dalla mia rielezione». Poi, a mezza voce, ha anche ironizzato: «In ogni caso non mi candiderebbero». Il dibattito. Molti gli interventi, gran parte dei quali concordi nel ritenere che la scelta di Veltroni di correre in solitario sia stata un gesto di chiarezza. Vena polemica da parte di Giorgio Scanu, di Vivo Pordenone, che ha invitato i consiglieri comunali del Pd non iscritti al gruppo unico «a gettare il cuore oltre l’ostacolo». Tra le proposte emerse quella di portare a due le legislature massime per chi ha un ruolo nelle istituzioni.

Stefano Polzot

Messaggero Veneto – Pordenone 

11/02/2008 

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