Salva l’Italia. Salva la scuola!
Il governo strozza la scuola
Tagli per 8 miliardi
100.000 insegnanti in meno
Chiusura di 4.000 scuole
Ritorno al maestro unico
Riduzione del tempo pieno
Bambini a casa alle 12:30
Se i conti non tornano tagliano la scuola
tagliati 8 miliardi di euro
turnover bloccato
riduzione del tempo pieno
+ spese
– mense
-servizi
riduzione di 87.000 docenti e i 43.000 non docenti
scuole rischio chiusura
didattica superata
– insegnanti di sostegno
integrazione più difficile
Ricordate le 3i – inglese, internet, impresa – del piano per la scuola di Berlusconi? Oggi, invece, per il governo della destra, la scuola è:
Impoverita
nel triennio 2009/2011 tagli alla scuola per 8 miliardi di euro;
riduzione di 87.000 docenti e 43.000 tecnici, bidelli e amministrativi;
fino a 4.000 scuole a rischio di soppressione, soprattutto nei piccoli comuni.
Invecchiata
turnover bloccato: escono i precari più giovani;
ritorno ad una didattica superata con il maestro unico alle elementari: una società complessa richiede più stimoli all’innovazione.
Inadeguata
ritorno al maestro unico, riduzione del tempo pieno e prolungato e uscita dei bambini dalle scuole alle 12.30;
riduzione del numero degli insegnanti di sostegno per i bambini disabili
aumento delle tariffe per le scuole dell’infanzia, le mense e il trasporto scolastico; meno servizi scolastici fondamentali;
maggiore difficoltà di integrazione per i bambini migranti e bambini rom.
Le famiglie e gli studenti non potranno più scegliere la scuola che vogliono ma la scuola che possono pagare.
Salviamo la scuola
Per il Partito Democratico l’istruzione pubblica è un investimento per il futuro dei nostri figli e perciò per il Paese.
Queste sono le proposte del PD per riqualificare la scuola:
realizzare il patto educativo tra le scuole, le famiglie e gli studenti e approvare in Parlamento nuove norme sugli organi collegiali della scuola;
valorizzare le professionalità degli insegnanti adeguando gli stipendi in base al merito, e istituendo un piano straordinario e permanente di aggiornamento;
azzerare il precariato e introdurre nuove norme di accesso e reclutamento degli insegnanti;
riorganizzare gli organici del personale come organici funzionali di ogni scuola;
potenziare l’autonomia scolastica; attivare un sistema di valutazione di tutte le istituzioni scolastiche;
attuare correttamente l’obbligo di istruzione a 16 anni per ridurre a zero la dispersione scolastica;
portare l’85% dei ragazzi al diploma e gli altri almeno ad una qualifica professionale; attuare il riordino degli istituti tecnici e professionali;
potenziare la formazione permanente per tutta la vita;
promuovere una scuola più aperta alla comunità e integrata con il territorio che sostenga più cultura, alfabetizzazione informatica, sport, attività sociali e di volontariato.