27 Ottobre 2008

da il Messaggero Veneto 26.10.2008

ROMA. «L’Italia è migliore della destra che la governa». Walter Veltroni lo ripeterà come un refrain nel suo intervento-fiume di fronte alla marea che riempie il Circo Massimo. Un intervento duro, quello che il segretario pronuncia come un sospiro di sollievo, come una boccata d’ossigeno che la marea del Circo Massimo finalmente gli consente dopo mesi di amarezze.
Massimo D’Alema concorda: «C’è un cambiamento di clima, l’idillio con Berlusconi, l’effetto narcotico, sta finendo. Oggi tutti si rendono conto che il Pd è un partito più forte».
Veltroni non risparmia colpi contro il governo ma, come aveva promesso, ribadisce anche le proposte del Pd. Per disegnare l’orizzonte dell’alternativa perché le cose possono cambiare. «Un’altra Italia è possibile e la faremo insieme», assicura infatti chiudendo il suo discorso.
«L’Italia della legalità e non della furbizia. L’Italia della responsabilità e non dell’interesse personale. L’Italia del merito non dei favori. L’Italia della solidarietà non dell’egoismo. L’Italia dell’innovazione non della conservazione».
Fra le proposte concrete, una immediata, per fronteggiare la crisi finanziaria e lo spettro della recessione. «Chiediamo di ridurre, a partire dalla prossima tredicesima, il peso delle tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Proponiamo di destinare a questa misura 6 miliardi di euro, in un insieme di interventi che valgono lo 0,5 per cento del Pil. E’ un intervento rilevante – assicura Veltroni – ma sostenibile per le finanze pubbliche risanate dall’azione di un uomo che quando governava pensava al Paese e non a se stesso: Romano Prodi».
Dove sono i tagli di tasse promessi e sbandierati da Berlusconi?, Chiede poi. «Dov’è finita la promessa di portare le tasse sotto il 40 per cento? La verità è che le tasse stanno aumentando. Voglio ripeterlo: le tasse stanno aumentando con questo governo proprio in una fase di recessione, quando si dovrebbe consentire a chi ha redditi medi e bassi di poter aumentare i propri consumi».
Veltroni attacca a fondo la “cultura” creata dalla destra, quella del “vuoto”. «Non le interessa la scuola – dice – perché per loro la scuola è la televisione. Quel vuoto lo avete alimentato con la vostra cultura dell’individualismo e dell’egosimo per il fastidio per ogni regola morale, con l’idea che vale solo il successo facile».
Attacca l’alzata di spalle di Berlusconi che rispose che «non aveva tempo da perdere» di fronte a chi gli chiedeva se si considerava o meno antifascista.
Ribadisce invece la solidarietà al movimento degli studenti e chiede al governo di ritirare il decreto Gelmini e di aprire un confronto con tutte le parti interessate.
Replica agli attacchi di Berlusconi sottolineando il carattere «pacifico, sereno e democratico» della manifestazione e avverte: «La democrazia, signor presidente del Consiglio, non è un consiglio di amministrazione».
Attacca quindi Berlusconi per la sua minaccia di usare la polizia contro gli studenti, ma anche per la sua smentita del giorno dopo. «Perché – chiede – un’alta carica istituzionale si può permettere sistematicamente di negare ciò che è evidente, ciò che per giorni le Tv hanno ritrasmesso, sbugiardando l’ennesima smentita?».
E perchè, aggiunge, mentre la crisi finanziaria infuria, Berlusconi si sente autorizzato a consigliare di comprare queste o quelle azioni o annunciare che i mercati saranno chiusi, venendo poi smentito anche dalla Casa Bianca? «Se l’avessero fatto Gordon Brown o Angela Merkel sarebbe successa una catastrofe – sottolinea poi – siccome nel mondo sanno chi è, non è successo niente».
Andrea Palombi
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