Quale manovra per la crisi?
I settori più colpiti, nel manifatturiero, sono il meccanico ed il mobile, cioè l’economia portante del nostro territorio.
Lo scenario prospettato dagli economisti prevede segnali di ripresa solo per l’inizio del 2010, interessando ogni nazione in modo diverso e non contemporaneamente tutti i settori dell’economia.
Il Partito Democratico propone una manovra anticiclica per 16 miliardi di euro, circa un punto di Pil che comprenda:
1) L’ampliamento degli ammortizzatori sociali e precisamente: sostegno al reddito, in caso di sospensione temporanea e disoccupazione, per tutti i lavoratori, compresi i precari e gli atipici ora sprovvisti di copertura assicurativa (cassa integrazione), da associare ad attività di formazione e programmi di reinserimento lavorativo. Inoltre, sospensione del pagamento delle rate del mutuo sulla casa di residenza per chi perde il posto di lavoro.
2) La riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, diminuendo la pressione fiscale per raggiungere un alleggerimento di 100 euro mensili per i redditi fino a 30.000 euro annui, all’incirca il valore medio di un rinnovo di contratto nazionale di categoria. Ed inoltre introduzione della dote fiscale per i figli, per tutte le tipologie di reddito, per un importo pari a 2.500 euro l’anno a figlio.
3) Il pagamento immediato dei debiti della P.A. verso le imprese fino a 250 dipendenti attraverso un fondo da 3 miliardi di euro. Anticipo dei pagamenti dovuti dalle Pubbliche Amministrazioni alle micro, piccole e medie imprese tramite la Cassa Depositi e Prestiti. Finanziamento dei Confidi per ulteriori 500 milioni di euro.
4) Lo sviluppo sostenibile: fare dell’ambiente, delle infrastrutture ecocompatibili, delle energie pulite e dell’efficienza energetica una delle chiavi per uscire dalla crisi. Un miliardo di euro subito disponibile con l’allentamento del patto di stabilità interno, che consentirebbe agli enti locali di completare le opere avviate e bloccate dalla legge 133/08.
5) Il sostegno all’industria per l’innovazione e l’occupazione. Piano di sostegno agli investimenti nell’innovazione. Pieno ripristino delle agevolazioni fiscali per gli investimenti nella ricerca e per le ristrutturazioni edilizie.
Questa è una sintesi della vera manovra che servirebbe all’Italia e che il governo da troppi mesi tarda a proporre.
Ma a questo punto diventano importanti le scelte della politica, dal governo del Paese fino all’amministrazione del Comune. Bisogna fare in modo di ridare impulso agli investimenti, a partire da quelli pubblici, se vogliamo dare quella “positività” necessaria a portarci oltre la crisi attuale facendo ripartire la domanda interna. Sostenere le difficoltà delle famiglie non aumentando le tasse comunali, ma anche utilizzando nuovi strumenti a sostegno del reddito senza ulteriori esborsi per i cittadini e le imprese.
Adesso è arrivato il momento per il Partito Democratico di Brugnera di diventare protagonista della scena politica cittadina.
Il percorso del circolo intrapreso un anno fa, quindi, non solo non è concluso, ma continua con maggior forza e incisività. E` arrivato il momento delle proposte, cosa che faremo durante la prossima campagna elettorale.
Per questo, ribadendo il nostro grazie a coloro che fino a qui hanno condiviso e appoggiato questo cammino, ci teniamo anche a prolungarlo e a renderlo il più ampio e coinvolgente possibile; vorremmo insomma annodare i fili di un discorso, partecipato e condiviso, che abbia a cuore Brugnera, i suoi abitanti, le sue esigenze, i suoi problemi e le sue possibilità di sviluppo.
un saluto pieno di speranza
Tarcisio Pajer