Da Pordenone in 12 a Roma :assemblea dei circoli
All’ultimo autogrill prima della capitale, mi pare in umbria, scendiamo per una una frugale colazione; molti ,me compreso cercano invano un quotidiano atteso che è già giorno e c’è voglia di sapere, ma tant’è, non sono ancora arrivati. Risaliamo sul pullmann.
Una partecipante seduta due file prima di me, sfoggia il quotidiano repubblica fresco di stampa.
Le chiedo da dove l’avesse preso,e mi fa notare che in un locale attiguo ma staccato dal corpo dell’autogrill vendevano i giornali .
Mi rammarico dell’accaduto, troppo tardi, si riparte;
Di lì a poco debora Serracchiani mi porge il giornale che leggo avidamente e gentilmente restituisco.
Di lì a poche ore l’intervento di Debora,con una standing ovation di diversi minuti in assemblea tutti in piedi, già nota nell’udinese e in regione, avrebbe letteralmente invaso la rete,
Nulla di straordinario, ma cose giuste dette al momento giusto davanti a una platea prevalentemente composta da chi sta alacremente lavorando sodo per costruire il pd, senza se e senza ma.
Un richiamo ad all’esigenza di una guida certa, plurale al proprio interno, ma capace di fare sintesi, ed anche aspre critiche alla classe dirigente.
Ha colpito la tenacia e la determinazione;
franceschini, pure lui attaccato: voto 6, va ad abbracciarla intuendo la portata dell’intervento.
Franceshini richiama tutti all’orgoglio per le cose già fatte, impensabili fino a poco tempo.
Debora risale quasi per ultima sul pullmann per rientrare in Friuli ed è accolta da un fragoroso applauso, per lei che comunque è consigliere provinciale da alcuni anni.
Il suo telefonino scotta, le chiamate incessanti.
Si torna soddisfatti; franceschini è rimasto sino all’ultimo ad ascoltare tutti.
Il pd c’è, ognitanto c’è bisogno di una scossa salutare e Deborah l’ha data.