Strizzolo: anche il Pdl partito di lotta e di Governo?
La terribile tragedia vissuta dalle penne alpine nella tremenda campagna di Russia, con le sofferenze di tante famiglie che non hanno visto il ritorno dei propri cari dalla folle avventura del fascismo, deve rappresentare un monito per tutti e, in particolare, per chi riveste importanti funzioni pubbliche. E’ incredibile che, ci sia chi, in occasione della prossima celebrazione del 25 aprile, voglia piegare ad una polemica di stampo elettoralistico una commemorazione celebrativa delle battaglie che portarono l’Italia alla libertà e alla democrazia. Nessuno ha titolo morale e storico – prima ancora che politico – per negare la verità della storia per come si è svolta durante l’ultimo conflitto mondiale anche qui in Friuli. Non è un contributo al rispetto e alla difesa dei valori fondanti dell’Italia la ricerca di artificiose polemiche – in una fase di grave crisi economica e sociale per l’intero Paese – tipo quelle alimentate da esponenti del PDL che – in contradditorio fra di loro – sembrano soffrire una sorta di “virus leghista” da partito di lotta e di governo come si è esercitata in questi anni la Lega Nord a livello nazionale e locale. Infatti, prima sono partiti all’attacco alcuni importanti sindaci PdL per dare soddisfazione a una parte del proprio elettorato (difficile immaginare che una iniziativa così dirompente non abbia avuto un preventivo avallo dei vertici del partito e magari anche di quelli della LN), poi sono scesi in campo i “mediatori” per dare il segnale che c’è una parte moderata e “trattativista-governativa” del PDL. E’ il giochetto che è riuscito, per un pò di tempo, anche alla Lega di Bossi e Maroni ma che non può essere accettato nei suoi evidenti termini contradditori e alieni rispetto ad una forza politica che si propone di governare ancora la Regione e il Paese. E’ auspicabile, ora, che una parola chiara venga detta dai vertici provinciali e regionali di PDL e LN sulla strumentale ed improvvida iniziativa di celebrare il 25 aprile con una manifestazione che si vuole contrapposta a quella che tradizionalmente si svolge a Udine, Città Medaglia d’Oro della Resistenza. Sono altre le sedi e le occasioni (magari con un approccio più inclusivo e unitario da parte di chi incarna ruoli di vertici istituzionali) per esprimere le proprie legittime posizioni. Cercare le divisioni forzate e pretestuose non aiuta, in questo difficile momento, a creare quel necessario clima di condivisione e di unità su valori indispensabili al superamento della grave crisi economica e sociale in cui si dibatte il Paese. Onoriamo tutti assieme la Resistenza e i caduti di tutte le guerre, sarebbe un buon messaggio anche per le giovani generazioni!”