Economia: serve una nuova visione strategica
L’intervento sul Messaggero Veneto del responsabile Economia Pd Fvg Renzo Liva
Abbiamo recentemente appreso delle preoccupazioni della presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, che ha chiesto parità di incentivi per le imprese collocate fuori dalle aree dei Consorzi industriali. Al contempo abbiamo appreso che l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, anticipava l’accoglimento della richiesta.Non sappiamo se si riferisce a ciò la presidente Mareschi Danieli quando scrive di «sensibilità della Regione sui temi strategici», oppure quando lancia strali al Governo sulla mancanza di priorità, di coraggio, di visione. Noi al vertice delle Regione vediamo al momento assenza di strategia, presenza di pulsioni assistenzialistiche e persistenza di concezioni di sviluppo tipiche dello scorso secolo. Per essere efficaci, i criteri di distribuzione degli incentivi dovrebbero essere di natura economica, di redditività prospettica, di integrazione a filiere produttive, e di obiettivi di innovazione e sostenibilità ambientale. Le politiche di riequilibrio territoriale e di sostegno alle zone depresse e svantaggiate attengono a tutta un’altra serie di strumentazione programmatoria di intervento.Se non si vuole distribuire sussidi, se si vuole ridare fiato e slancio alle imprese è obiettivo comune e non credo dispiaccia a Confindustria Udine se proveremo a dire la nostra, con la sensibilità di cui disponiamo. L’assessore Bini ha ereditato l’ottima legge Rilancimpresa dal suo predecessore Bolzonello ma, ormai a metà legislatura, non è ancora riuscito a licenziare un suo aggiornamento e adattamento alla situazione attuale e allo scenario post-Covid. Lo faccia al più presto con realismo e verità, guardi ai problemi più rilevanti del nostro tessuto industriale che pagherà un forte prezzo dalla caduta dell’export che costituisce la linfa del nostro sistema di micro, piccole e medie imprese. Si concentri su questi temi con il suo SviluppoImpresa e poi con la Legge di Bilancio, proponendo interventi che guardino al futuro non al consenso di breve respiro, all’irrobustimento patrimoniale delle nostre imprese, al loro dimensionamento, alla formazione e ricerca del personale di cui hanno bisogno, alla creazione di una nuova domanda pubblica interna e nuove sbocchi esteri. Il Pd è un partito di Governo, responsabile e disponibile. Ci metta in condizione di aiutare e noi ci saremo. Constatando l’assenza di proposte provenienti dalla Giunta regionale, un paio di settimane fa il Pd si è rivolto agli industriali della nostra regione chiedendo se avessero elaborato un loro “Recovery Plane” almeno in bozza o una scala di priorità da offrire alla politica, magari ad un tavolo ad hoc sui temi del post Covid, della ripresa economica e del futuro del nostro sistema economico.Nessuna provocazione o polemica ma aperto, sincero interesse a misurarci con proposte che provenissero da una componente così importante della nostra società. Perché dalla Regione, fino a questo punto, non è giunto alcun documento organico neppure in bozza ma solo sporadiche dichiarazioni, generalmente esposte in contesti non istituzionali o rinvenibili in documenti accolti dalla Giunta in Consiglio regionale a fine dibattito. Da questi sporadici elementi abbiamo al momento recepito: tunnel e scavi sul Rest e Monte Croce Carnico, autostrade nelle vallate e trasferimento di sedi della Regione nel Porto Vecchio di Trieste. Possiamo dire, che almeno su questo versante, una grande sensibilità strategica non l’avvertiamo? (Pubblicato sul Messaggero Veneto del 16 settembre 2020)