Un grido d’allarme da Fondazione Aquileia
Il 6 ottobre 2020 il Messaggero Veneto ha pubblicato questa riflessione di Renzo Travanut sulle recenti vicende che hanno portato alla ribalta la Fondazione Aquileia
A tutti voi, Pastori e Autorità civili, fedeli delle Diocesi del Triveneto, come pure di quelle di Slovenia, Croazia, Austria e Baviera, rivolgo il mio cordiale saluto.Con queste parole lette in italiano, friulano, sloveno, croato e tedesco nel 2011 Papa Benedetto XVI salutava i fedeli radunati in piazza Capitolo e, allo stesso tempo, delineava in una sola frase ciò che Aquileia ha rappresentato nei secoli per questa ampia parte d’Europa.
Un ruolo, una storia e un tesoro di cui spesso non siamo pienamente coscienti. Nel progressivo recupero di questa consapevolezza sta l’importanza dell’opera che l’ambasciatore Antonio Zanardi Landi e i suoi collaboratori hanno svolto negli ultimi anni con la Fondazione Aquileia. Si è così pienamente realizzata la funzione che il Consiglio regionale nel 2006 immaginò per questo ente: non pura gestione burocratica dei beni ma strumento indipendente e autorevole per valorizzare un patrimonio la cui rilevanza supera abbondantemente i confini regionali.
Nella lettera al Messaggero Veneto l’ambasciatore delinea i motivi che lo portano ad allontanarsi dalla sua funzione. Da due anni la Regione non dimostra più il suo sostegno e interesse a un percorso di crescita che portava Aquileia a dialogare da pari con realtà ben più rilevanti dal punto di vista demografico come Tunisi, Roma, Teheran, Belgrado. Si abbandona un percorso di crescita e di relazioni con il mondo intorno a noi di cui il Fvg ha grande bisogno. Non vale solo per Aquileia ma per le molte piccole e grandi storie che pervadono il nostro territorio e che, spesso, nemmeno noi conosciamo. Per citare solo alcuni esempi in provincia di Udine penso a Adelaide Ristori, attrice di livello mondiale partita da Cividale, ai grandi artisti contemporanei della scuola tarcentina, a padre David Maria Turoldo, ai grandi architetti udinesi, a Raimondo D’Aronco, a Tina Modotti e ai molti altri tesori di rilievo extraregionale che giacciono come talenti non valorizzati. L’opportuna attenzione dedicata ad Aquileia dal Messaggero Veneto può dare il là a un’opera di riscoperta di cui il quotidiano del Friuli sia guida.
Aquileia è uno dei simboli della funzione storica di questa Regione e a testimoniarlo basti ricordare le personalità istituzionali, politiche e religiose che nel passato e nel presente hanno fatto visita a un paese di poco più di tre mila abitanti: papa Giovanni Paolo II, papa Benedetto XVI, Aldo Moro, Giovanni Spadolini, Enrico Berlinguer e molti altri fino alle relativamente recenti visite del ministro della Cultura.Presenze illustri a cui fino ai primi anni 2000 non ha fatto seguito la capacità di confronto della Soprintendenza con la popolazione locale a cui “li pieris” sono sembrate troppo spesso una fonte di vincoli e non di opportunità.
Per mantenere Aquileia sul livello raggiunto negli ultimi anni il percorso tracciato da Zanardi Landi non può e non deve essere interrotto. Dalla conoscenza della nostra storia, dalla consapevolezza del nostro ruolo nel mondo e dalla nostra capacità di valorizzarlo dipende non il destino di un appalto o di una mostra, ma il destino di parte della nostra regione.Spetta alla Regione e a tutti gli attori coinvolti, dalla Fondazione al Comune fino alla Soprintendenza, prendere atto del grido di allarme che si è levato, agire per far rientrare le dimissioni di Zanardi Landi, che pure può aver commesso alcuni errori, e coinvolgere ancora di più la comunità locale e regionale in un progetto di sviluppo ambizioso e internazionale.
Renzo Travanut è nato nel 1946 ed è stato presidente della Regione Fvg e segretario regionale del Pd