Governo: il senso di responsabilità necessario
SPITALERI: SCOMMESSA ALTA PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA
L’anno s’è aperto con un una crisi politica (non una novità per il nostro Paese) in una congiuntura terribile che poteva sciogliersi in due scenari quasi fisiologici: le elezioni anticipate o un Conte bis o ter, come scriveva ieri il direttore di questo giornale. La crisi ha incartato il centrodestra per l’inadeguatezza politica del suo attuale leader (e ugualmente dalla aspirante a succedergli) e, dall’altro, ha portato alla luce la fragilità del disegno romanocentrico di una fusione giallorossa, con i limiti piuttosto evidenti nel progettare un Recovery plan che sia effettiva ristrutturazione e non semplice ripartenza di un Paese, le cui debolezze strutturali e ingiustizie sociali il Covid ha esasperato.Per il centrodestra e la Lega c’è chi guarda ai governatori regionali come carta di riserva. Anche questo appare subito un gioco troppo debole: inefficace, pensando al governatore Fedriga, elegante e più accorto interprete del salvinismo, ma portatore della stessa linea politica; impresentabile, pensando a Fontana; più persuasivo forse con riferimento al presidente Zaia, ma che finora ha potuto contare sulla forte e unitaria identità dei veneti, mentre dovrebbe confrontarsi con una realtà nazionale assai articolata. Il nome di Salvini è nel simbolo del suo partito: toglierlo non sarà facile.Per sbloccare lo stallo e una novella “conventio ad excludendum” non più del fattore C (per i comunisti) ma SM (Salvini e Meloni) per un centrodestra maggioritario nel consenso, potrebbe esserci la soluzione di qualche papa nero, ossia qualche soggetto esterno cui riconoscere la rappresentanza. In assenza, la destra italiana dovrà cominciare a fare i conti con un dato: il terreno di gioco oggi non sono più solo i patri lidi.Per il Pd e l’area riformista e progressista, il percorso è più complicato. L’unica soluzione spendibile e accreditabile sia all’estero che nel complesso del Paese sembra fare riferimento a qualcosa di analogo alla coalizione Ursula: niente inciuci, ma un governo non transitorio né estemporaneo che abbia sponda nella grande coalizione europea, guidata probabilmente da un esterno, per darvi qualche credibilità in più.Per chiarezza non penso a Draghi, autorevolissimo ma troppo poco politico, e dunque per nulla aduso a coniugare scelte e consenso.C’è un tratto costitutivo del Pd, che è sua forza e suo limite, e si chiama senso di responsabilità. In queste ore, forse comprenderemo se sia più responsabile affrontare le onde su una barca magari precaria oppure avere il coraggio non di alzarsi dal tavolo, ma di lanciare un nuovo schema di gioco, perché “il tempo dei costruttori” riprenda il suo vero senso.Per il Fvg, la scommessa è alta, perché le attuali logiche rischiano di rinchiuderlo nell’angolino in alto a destra della carta geografica nazionale. E ciò non è un bene.
Rendiamo disponibile il contributo di Salvatore Spitaleri alla riflessione sulla crisi di Governo, pubblicata su Il Piccolo e sul Messaggero Veneto del 25 gennaio 2021