Alpi-Hrovatin: vivo il ricordo e l’impegno per verità
ROJC: GIOVANI PORTINO AVANTI IL TESTIMONE
“A
27 anni dall’assassinio a Mogadiscio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin,
rimane vivo non solo il ricordo, ma l’impegno dei due caduti sul campo,
alla ricerca della verità. E per loro, per le loro famiglie, per quanti
onorano il mestiere difficile di giornalisti d’inchiesta abbiamo il
dovere di chiedere ancora e a gran voce chiarezza, giustizia, ma
soprattutto verità”. E’ la riflessione della senatrice Tatjana Rojc nel
27/mo anniversario della morte della giornalista Ilaria Alpi e
dell’operatore Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994 in
circostanze mai chiarite.
“Su questa vicenda abbiamo fatto assieme
alla Treccani qualche anno fa – ricorda la senatrice – un lavoro con gli
studenti di alcuni licei triestini: sono loro che devono portare avanti
il testimone, affinché la memoria non si spenga, affinché non si spenga
la sete di verità”.
“Faccio mio il motto #NoiNonArchiviamo perché –
continua Rojc – troppi sono i casi archiviati nella nostra storia
repubblicana. Invece è necessario perseguire l’origine del male, il
motivo e i mandanti che determinano le morti violente. Non può esserci
futuro democratico senza una lealtà ai valori fondanti che determinano
l’essenza della nostra Repubblica per cui – conclude – sono caduti anche
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”.