Covid: Fedriga si vergogni
SHAURLI: CITTADINI PROVANO SU LORO PELLE DRAMMATICI NUMERI
“Fedriga si vergogni, non ci sono altre parole. Per l’ennesima volta è lui a passare il limite. Se vuole torni pure a manifestare in piazza in piena pandemia per chiedere aperture serali, sbraiti contro il governo, i parametri o i dati quando a lui non vanno bene. Purtroppo i dati sono là, i cittadini li provano sulla loro pelle e sono frutto della gestione della giunta Fedriga”. Lo afferma il segretario Pd Fvg Cristiano Shaurli, replicando al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il quale ha accusato l’opposizione di “gioire se le cose vanno male nella nostra regione”.
“Non so come si permette e non so dove viva Fedriga ma – sottolinea Shaurli – in questa regione, nelle nostre comunità ogni famiglia piange lutti o è preoccupata per familiari ed amici: l’unica cosa seria che potrebbe fare sarebbe osservare un rispettoso silenzio”.Per il segretario dem “con il senso di responsabilità dovuta ad un momento drammatico, il Pd ha cercato dall’inizio di segnalare criticità e fare proposte, chiedendo da subito ospedali ed Rsa Covid mentre lui e Riccardi pensavano ad assurde navi/ghetto. Fedriga ricorda i richiami sul tracciamento che in alcuni territori ancora oggi è inesistente? ricorda l’appello ad ascoltare medici ed operatori? ricorda l’appoggio alla prima chiusura delle scuole anche se una settimana prima gridava impianti di sci aperti e Regione Covid free? Il dato vero è che, per quanto si tirino per la giacca a proprio ridicolo vantaggio, i numeri del FVG sono drammatici, come drammatica è la condizione dei nostri ospedali e non certo per colpa degli operatori, questo i cittadini lo sanno e purtroppo lo provano sulla propria pelle”.
“Invece di assumersi per una volta responsabilità, riconoscere errori e – aggiunge Shaurli – porvi rimedio Fedriga preferisce cercare nemici. Stia tranquillo, benché i numeri dicano che Fedriga/Riccardi sono peggio di Fontana/Gallera non andremo a manifestare in piazza come lui ma continueremo a proporre, ascoltare e dar voce a cittadini ed operatori sanitari”, conclude.