Recovery: per Udine grande occasione persa
CONFERENZA STAMPA DI SANTORO, SHAURLI, VENANZI E MARTINES
“Una delle frasi tanto amate da Fontanini è ‘Udine capitale del Friuli’: più che un’esortazione pare però un epitaffio. In questo momento Udine non sta svolgendo alcun ruolo per il territorio e il Friuli. Fontanini presenta dei progetti che non stanno nei tempi del Recovery fund ma soprattutto manca la volontà di coinvolgere un territorio più vasto. Udine è tanto più importante se con la cintura cittadina e con il territorio friulano fa pesare i suoi 500mila abitanti, fa pesare la più grande area industriale e manifatturiera della Regione. Fontanini non si sogna nemmeno di coinvolgere i sindaci friulani né di dimostrarsi punto di riferimento e si dimentica anche di quell’università nata anche per la crescita del nostro territorio. Udine e il Friuli, nel silenzio assordante non solo di Fontanini, stanno perdendo un treno epocale”. Lo ha detto il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli oggi a Udine nel corso di una conferenza stampa tenuta con la collega dem Maria Grazia Santoro, il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Udine Alessandro Venanzi e al segretario cittadino del Pd Vincenzo Martines.
“La sfida del Recovery plan tocca nel vivo una grande opportunità ormai perduta – ha preso atto Venanzi. “Siamo preoccupati perché non si è previsto di sviluppare un ragionamento ampio sulla città di Udine. A Fontanini diciamo che se bisogna lavorare sul sistema dei trasporti e sul dialogo con Rfi – ha chiarito Venanzi – a noi interessa un’unica cosa: l’eliminazione dei passaggi a livello”.
Rimarcando che “il sindaco ci presenta un piano per l’interramento di una ferrovia e per edifici imbellettati”, Martines ha indicato “un quadro generale di politica industriale che rischia di far schiacciare il Friuli tra la pressione veneta e quella dell’alto Adriatico. C’è bisogno di una valutazione complessiva e condivisa di quello che vuole essere il Fvg. Senza una solidarietà competitiva non si giustifica la specialità della regione. Ma nell’attuale versione della politica industriale che si definisce secondo le direttrici a sud della ferrovia e a ovest della Gemona-Sequals – ha sottolineato il segretario dem – non si capisce che ruolo può avere il Friuli centrale”.
“È un errore – ha spiegato Santoro – il fatto di non aver nemmeno nominato il sistema di produzione più forte della regione e rischiare di rimanere ai margini delle dinamiche produttive regionali. È un tema di prospettiva del nostro Friuli, per il futuro economico dell’intera regione”.
A proposito dell’interramento della ferrovia, Santoro ha retoricamente chiesto “se sia plausibile che entro il 2026 siano finiti e rendicontati i lavori di abbassamento a -10 metri della stazione di Udine. È una presa in giro per i cittadini, a chi sa che gli interventi che hanno necessità di tempi e di espropri. L’area ex Safau – ha aggiunto – non è più industriale e vorremmo che Fontanini si sedesse a un tavolo con la proprietà invece di inseguire chimere irrealizzabili”.