Vaccini: da Dal Mas cartellino rosso a Riccardi
SPITALERI: FEDRIGA CONTINUA A FARE SPALLUCCE SUL CASO DE MONTE
“La linea espressa dal senatore Dal Mas rispetto al principio di solidarietà che sostanzia l’obbligo vaccinale è una linea assai condivisa da diverse forze che sostengono il Governo Draghi ed è importante che un senatore di Forza Italia abbia voluto calarla anche nella nostra realtà regionale, richiamando tutti i professionisti della salute (a partire dai primari) al rispetto di questo principio di solidarietà, vaccinandosi e aiutando i cittadini a vaccinarsi. Rimane da capire se si tratta di un cartellino rosso per l’assessore Riccardi e il presidente Fedriga che sul caso De Monte e sul vaccino cinese continuano a fare spallucce, creando incertezza tra i cittadini e irritazione tra il personale sanitario che per larghissima parte ha fatto il proprio dovere”. Lo afferma il membro della commissione Paritetica Stato-Fvg Salvatore Spitaleri, in merito a quanto dichiarato dal senatore Franco Dal Mas (FI) “sull’operato del primario De Monte che afferma di essersi inoculato una sostanza non riconosciuta dalle autorità competenti”.
Il comunicato stampa del senatore Franco Dal Mas (FI), rilanciato da vari media
“Va subito sedata la fronda no vax nella sanità pubblica. Chi si occupa di sanità per primo deve credere nella ricerca scientifica. È inconcepibile che un primario, medici, infermieri e operatori sanitari, eludendo l’obbligo vaccinale o inventandosi vaccini ad personam, oscurino la rettitudine di una maggioranza preparata e competente”. Questo il pensiero del senatore di Forza Italia, Franco dal Mas, in merito alla spinosa questione dell’obbligo vaccinale per gli operatori della sanità pubblica.
Alcuni sanitari, per avvalorare il loro rifiuto vaccinale, nei giorni scorsi hanno evocato gli articoli 443 e 445 del Codice penale che disciplinano rispettivamente la detenzione, il commercio o la somministrazione di «medicinali guasti o imperfetti» e la somministrazione di medicinali «in modo pericoloso per la salute pubblica».
“Se seguiamo questa logica – prosegue dal Mas – cosa dovremmo dire sull’operato del primario De Monte che afferma di essersi inoculato una sostanza non riconosciuta dalle autorità competenti la cui validità è tutt’altro che accertata? Lo Stato e le autorità sanitarie hanno stabilito quali siano i vaccini e quelli vanno utilizzati”.
Il senatore azzurro ricorda che l’obbligo vaccinale dei sanitari è stabilito dall’art. 4 del DL 44 convertito poi nella legge 76. “Anche la Corte costituzionale – continua Dal Mas – con la decisione 5/2018, ha ribadito che il trattamento sanitario obbligatorio è legittimo quando va a tutelare lo stato di salute di chi vi è assoggettato e quello degli altri”. Inoltre la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (con sentenza n. 116 del 2021) ha affermato l’ammissibilità dell’obbligo delle vaccinazioni nel rispetto della riserva di legge «quando vi è un preminente interesse di sicurezza nazionale in difesa dell’ordine e di prevenzione della salute».
“A qualcuno – conclude Dal Mas – piace tanto l’Orwell della Fattoria degli animali dove si trova scritto che la legge è uguale per tutti ma per alcuni è più uguale degli altri. Quella però è letteratura. Nella vita reale l’art. 32 della Costituzione sancisce il diritto alla salute, ma va letto in combinata con l’articolo 2 che richiede «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». E la tutela della salute propria e di quella degli altri questo è: un dovere inderogabile”.