Tpl: Liva, Regione doveva informarsi e valutare su Tundo spa
“Inchiesta de L’Espresso spiega storia e guai della ditta”
“E’ confermato: la Regione avrebbe potuto e dovuto prestare estrema cautela e una ragionata diffidenza nei confronti dell’offerta provenienti dalla Tundo spa, ed esercitare estremo rigore nel valutare ed accogliere le garanzie offerte dalla stessa. Esistevano precedenti, segnali, indizi. Lo spiega bene una corposa inchiesta dell’Espresso dedicato alla storia e ai guai della ditta Tundo spa, dai suoi albori ai giorni nostri. Invece qua niente, imperterriti fino all’ultimo. Ma di tutto questo risponde qualcuno o basta pagare a piè di lista, ovviamente con i soldi dei cittadini del FVG?”. Così Renzo Liva, della segreteria regionale del Pd, torna sul “caso Tundo”, alla luce di un servizio del settimanale L’Espresso in cui, tra l’altro viene riferito che la magistratura ha deciso lo stop di un anno alle attività dell’impresa e che una sentenza del Consiglio di Stato stabilisce, in relazione all’aggiudicazione di un appalto alla Tundo, che «la stazione appaltante avrebbe dovuto informarsi sulle manchevolezze dell’azienda in questi tre-quattro anni, che bisognava sincerarsi meglio dell’integrità morale del soggetto e dei requisiti professionali».“Più volte abbiamo denunciato i ritardi della Regione nel revocare l’appalto alla Tundo – ricorda l’esponente dem – siamo intervenuti sui danni creati ai Comuni dai disservizi immediatamente registrati nei trasporti scolastici, sui costi sostenuti con denaro pubblico, per ristorare almeno in parte i Comuni che hanno dovuto sostituire il servizio che Tundo non forniva. Lo stesso vale per la fidejussione prestata dalla ditta Tundo a favore della Regione rilasciata da una compagnia assicurativa romena oggi – conclude Liva – non escutibile per il dissesto della stessa”.