Violinista russa esclusa da concorso: stupisce e addolora
ROJC: CONFIDO IN UN RIPENSAMENTO / SERRACCHIANI: FARE SFORZO DI EQUILIBRIO
“Stupisce e addolora profondamente che proprio a Gorizia si sia scelto di distinguere gli artisti tra degni e indegni solo sulla base del luogo di nascita o dell’appartenenza nazionale. Confido in un ripensamento. Non ho mai avuto dubbi a scegliere da che parte stare e ho detto con chiarezza che bisogna aiutare gli ucraini aggrediti, ma sono pure convinta che le espressioni artistiche e la musica in particolare vadano protette più possibile dall’intrusione della guerra. Oggi possono in piena legittimità esprimersi dei filo-putiniani italiani e viene impedito di suonare a una violinista russa”. Lo dichiara la senatrice Tatjana Rojc (Pd), commentando il caso di Lidia Kocharyan, violinista di origine armena, nata a San Pietroburgo e residente a Bruxelles, esclusa dalla 41/ma edizione del Concorso internazionale di violino “Premio Rodolfo Lipizer”, in programma a Gorizia il prossimo settembre.
La presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani ha detto “Credo che nelle situazioni più difficili dobbiamo fare uno sforzo di equilibrio, anzi essere i primi a dare l’esempio, perché l’Italia è anni luce lontana dai costumi discriminatori di certi regimi. In particolare nel rapporto con l’arte e le discipline dello spettacolo penso sia doveroso non confondere il rigore che teniamo nelle relazioni internazionali con assurde interpretazioni che si basano solo sul passaporto. Escludere le artiste russe dal Lipizer non fa fare un passo indietro a Putin e impoverisce il concorso di Gorizia”.