Strage Vergarolla: è ferita profonda e poco nota
ROJC: A POLA PER ONORARE MORTI SENZA DISTINZIONE DI LINGUA E STORIE
“Una tragedia che si innesta nel clima di un dopoguerra che in Istria restava ancora insanguinato. Le conseguenze del tragico destino del confine orientale e delle sue terre martoriate hanno segnato tante famiglie con la morte e l’esodo: la strage di Vergarolla è una ferita tra le più profonde e meno note, per questo dobbiamo ricordare quelle vittime innocenti. L’omaggio al medico Geppino Micheletti e al suo altruismo rende questa giornata più intensa e intrisa di struggimento. E’ un grande traguardo ritrovarci a Pola a pregare e onorare i morti senza distinzione di lingua e di storie, uniti dalla pietà e dalla volontà che tutto questo orrore non si ripeta. Ci serva da monito, perché ce lo dice la guerra contro l’Ucraina e i suoi riflessi nei Balcani che non siamo immuni, e che dobbiamo difendere la vera ricchezza dell’Europa unita: pace, democrazia e tolleranza”. E’ la riflessione della senatrice Tatjana Rojc (Pd) oggi a Pola (Croazia), in occasione della cerimonia per il 76º anniversario della strage di Vergarolla, avvenuta il 18 agosto 1946 sulla spiaggia della città istriana dove, a seguito dell’esplosione di materiale bellico, morirono un centinaio di persone tra la folla accorsa ad assistere a una manifestazione sportiva.
Nella foto in copertina, davanti al cippo commemorativo dei caduti di Vergarolla, da sinistra: il console generale d’Italia a Fiume Davide Brandini, il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, la senatrice Tatjana Rojc e il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana Marin