Regionali: Liva crede nella rimonta dem
IL SEGRETARIO DEL PD APRE LA CAMPAGNA ELETTORALE: COALIZIONE FORTE E COESA: POSSIAMO BATTERE FEDRIGA
Pd e centrosinistra «non partono battuti», la coalizione «è forte e coesa» e Massimiliano Fedriga «non ha già vinto le elezioni». Renzo Liva, segretario regionale dem, carica i “suoi” uomini in vista dell’avvio della campagna per le Regionali.Segretario, come arriva il Pd a questo appuntamento elettorale?
«Più in forma di quanto vorrebbero i nostri avversari. Alle spalle abbiamo il risultato, negativo, di settembre che ha determinato la sconfitta elettorale e l’avvio di una discussione politica con l’apertura di una fase totalmente nuova che porta al congresso. Nella nostra regione, poi, si è sommata la maturazione di riflessioni già presenti e che hanno prodotto i passaggi successivi con la decisione di Cristiano (Shaurli ndr) di abbandonare in anticipo e, quindi, la necessità di trovare una soluzione a breve termine per affrontare la quotidianità».
Perché il Pd ha rinunciato al diritto di esprimere sia il candidato presidente della Regione sia quello di sindaco di Udine?
«Né con me, né prima di me l’obiettivo del Pd è mai stato quello di ottenere una primogenitura, bensì di capire quello di cui c’è bisogno perché il centrosinistra vinca e comunque contrasti al meglio il centrodestra. Realtà per realtà sono state ottenute le risposte più adeguate. La soluzione di Udine, ad esempio, è figlia di un dibattito maturo, nato in città e che punta al bene del capoluogo friulano con l’obiettivo di trascinarlo fuori da quel clima di ibernazione e isolamento in cui è caduto in questi ultimi cinque anni».
In Regione, invece?
«Siamo partiti da una situazione di isolamento e abbiamo dimostrato di essere capaci di costruire una coalizione valida e forte puntando su un candidato autorevole e competitivo come Massimo Moretuzzo».
Non è un problema di classe dirigente?
«No, guardando la situazione dall’interno trovo conferma che sui territori sia attiva una classe dirigente capace e in grado di esprimere valide alternative alla destra. Ma anche una classe dirigente talmente responsabile ed evoluta che è in grado di compiere scelte generose. Scelte che, tra l’altro, sono parte integrante della storia del Pd e del centrosinistra. Non c’è nulla di inusitato e i precedenti in materia sono numerosi».
Teme che nella definizione delle liste prevalga un sentimento da conservazione della specie?
«Le esigenze di conservazione sono presenti nella specie umana ovunque e rappresentano un dato naturale, comprensibile oltre che esso stesso vitale. Come segretario registro resistenze e pure esuberanze, ma a me interessa il risultato complessivo del Pd. Se ci saranno spinte all’autodifesa, oppure in senso contrario, sapremo trovare un punto di caduta e di equilibrio».
La mancanza di traino legato al candidato presidente, però, non rischia di pesarvi a livello di risultati?
«Tecnicamente è un dato con conseguenze elettorali, è vero, ma l’obiettivo è che la coalizione supplisca a questo gap. Senza dimenticare che abbiamo a disposizione la grande arma del congresso nazionale con la mobilitazione di tutto il partito».
Cosa risponde a chi sostiene che la coalizione è troppo spostata a sinistra?
«Opinioni personali che lasciano il tempo che trovano. Abbiamo aperto il tavolo di confronto a tutti, senza pregiudizi con un unico obiettivo: vincere le elezioni. Fedriga non è imbattibile e chi lo dice ha già dimostrato di non essere infallibile nelle previsioni».
Sorpreso dalla scelta del Terzo polo?
«Ne prendo atto con rammarico. Ho letto che Maria Sandra Telesca ha detto che non saranno la stampella di Fedriga. Evidentemente ha sentito la necessità di precisarlo. Mi auguro sia vero e che facciano opposizione sui temi in cui dare battaglia. A partire dalla sanità di cui Telesca dovrebbe sapere più di qualcosa».
Intervista rilasciata dal segretario Pd Fvg Renzo Liva a Mattia Pertoldi, del Messaggero Veneto.