Liva: concluso mandato Segreteria
“LAVORO IMMANE PER RICONQUISTARE CONSENSO”
“La mia Segreteria, con la gestione della fase congressuale nazionale e la tornata elettorale regionale ed amministrativa, ha concluso il compito assegnatole all’inizio del suo mandato. Lo rimetto nelle mani della presidente dell’Assemblea a cui competerà scegliere le modalità e i tempi per la fase congressuale regionale e territoriale. Confido che un partito così ricco di personalità, di risorse individuali e di valori possa agevolmente e con rapidità trovare, con l’aiuto di tutti, la soluzione migliore per affrontare questa fase di preparazione, gestione e celebrazione del Congresso”. Con queste parole il segretario regionale Pd Fvg Renzo Liva, ha chiuso la sua relazione alla Direzione regionale del partito, stasera a Udine.
Liva ha ripercorso i “sei mesi di grande lavoro, di grande impegno, di grande determinazione” dalla sua elezione avvenuta lo scorso 29 ottobre “in uno scenario di delusione politica, di divisione delle forze di opposizione a livello nazionale”.
“La scelta, in quel contesto, della ricerca di ampie alleanze, di mettere insieme le opposizioni sulla base di un programma e di un candidato da costruire ed individuare insieme – ha detto – è stata corretta”.Nell’analisi del voto, Liva ha rivendicato “il numero di eletti in Consiglio regionale, undici come nella passata legislatura pur non esprimendo il candidato Presidente” ma ha sottolineato che “le percentuali di voto al Pd e alla coalizione sono basse, insoddisfacenti”.
“Il lavoro da fare per risalire la china, riconquistare il consenso perso attorno ad un progetto di società e di regione e di partito e di partecipazione democratica vincenti – ha scandito – è ancora immane”.
Precisato che “si risponde del risultato della comunità politica di cui si fa parte che non si confonde e non si esaurisce nei risultati individuali, pur indispensabili ed utilissimi, di ognuno di noi”, il segretario uscente ha auspicato che il partito saprà affrontare “una fase congressuale regionale che dovrà, con le discussione e la mobilitazione che sapremo suscitare nel partito, nei territori, nella società, definire meglio il nostro profilo, la nostra organizzazione, la nostra idea di Regione, la nostra capacità di metterci in sintonia con le forze vive di questa Comunità Regionale, con i ceti – ha aggiunto – che ci hanno abbandonato in questi anni”.