Russia: solidarietà a giornalista Milashina
ROJC: NON LASCIARE SOLE PERSONE CHE LOTTANO PER DIRITTI
“Massima solidarietà alla giornalista Elena Milashina e vigilanza assidua sulla violazione dei diritti umani in Russia. È un dovere non lasciare sole le persone che in condizioni di estrema difficoltà e a rischio della vita lottano per l’affermazione di diritti fondamentali, che sono sempre più compressi in un regime autoritario e retrogrado. Con la guerra d’aggressione e gli ultimi drammatici sviluppi, è sempre più a rischio la sicurezza personale di chi si espone in campo aperto. La solidarietà internazionale è importante, anche per chiarire le responsabilità”.
Lo ha dichiarato la senatrice Tatjana Rojc (Pd), componente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani dopo che la giornalista di Novaya Gazeta Elena Milashina e il suo avvocato Aleksandr Nemov sono stati aggrediti violentemente in Cecenia.
A Elena Milashina, la giornalista investigativa del giornale russo indipendente Novaya Gazeta, è stato diagnosticato un trauma cranico, oltre alla frattura delle dita, dopo l’aggressione avvenuta oggi in Cecenia mentre si recava con l’avvocato Alexander Nemov dall’aeroporto a Grozny. “Mani legate, in ginocchio, pistola puntata alla testa.. Un classico rapimento, come si faceva una volta. Non se ne vedevano da tempo. Hanno immobilizzato il tassista e l’hanno buttato fuori dall’auto, sono saliti in macchina, ci hanno piegato la testa, mi hanno legato le mani, mi hanno messo in ginocchio, mi hanno puntato la pistola alla testa. Hanno fatto tutto in modo nervoso e così non sono riusciti a legarmi le mani”, ha raccontato Milashina in ospedale. Il racconto è stato ripreso in un video pubblicato da Novaya Gazeta. Elena e Alexander sono stati picchiati con manganelli e calci. Gli aggressori hanno portato via i loro telefoni, chiedendo di sbloccarli, e hanno distrutto le loro attrezzature e i documenti. (report dell’agenzia Ansa)