Sanità: Gorizia perde altro medico di famiglia
VITO: NELL’ISONTINO PEGGIORA LA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA
“Si aggrava la carenza dei medici di famiglia nell’Isontino e peggiora la qualità dell’assistenza. A Gorizia dal 1° luglio c’è un medico in meno, non è stato trovato un sostituto e i suoi 1500 pazienti sono stati assegnati tra gli altri medici del goriziano saturando il limite dei 1800 assistiti ciascuno. Evidenti le ricadute sui cittadini che chiedono cure e sui professionisti che devono prendersi carichi eccessivi”.
La segretaria del Pd provinciale di Gorizia Sara Vito interviene dopo che Asugi, nei giorni scorsi, ha comunicato che un professionista “cesserà l’attività di medico di medicina generale nell’ambito territoriale del Consorzio di Gorizia (Comuni di Comuni di Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio e Savogna d’Isonzo), a decorrere dall’1° luglio 2024 (ultimo giorno di attività 29 giugno 2024)”.
“L’assessore regionale competente doveva già da tempo attuare – indica la segretaria dem – tutte le politiche più opportune per rendere attrattiva la professione del MMG, potenziare gli specialisti del territorio, favorire l’assunzione di personale infermieristico dedicato. Al momento non è stata fatta alcuna programmazione adeguata e non si comprende come la Giunta regionale e i vertici aziendali intendano fermare il declino”,
“Perciò chiediamo ancora una volta che si promuovano urgentemente azioni efficaci – spiega Vito – per realizzare quanto previsto dalle linee guida sulle Case di Comunità, di recente elaborate dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) coinvolgendo OOSS e Ordini di categoria, altrimenti la necessaria inversione di rotta rischierà di trovare oggettivi ostacoli per la sua attuazione e continueremo a registrare ricadute negative in termini di assistenza verso la popolazione, soprattutto più fragile”.
“Alla carenza di medici e di infermieri – aggiunge l’esponente Pd – si somma l’annoso problema delle liste di attesa per accedere alle prestazioni sanitarie. Il Decreto Ministeriale 77/2022 che traccia le linee di riorganizzazione della sanità territoriale per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi a livello locale – conclude Vito – è l’obiettivo a cui la Regione deve tendere”.