12 Settembre 2024

Province: sarebbero un balzo nel passato

INTERVISTA A CONTI: AUMENTERA’ LA SPESA PUBBLICA, SI PENSI AI COMUNI

«Più che un passo in avanti il ritorno delle Province rappresenta tre balzi indietro verso il passato. Diciamocelo: la reintroduzione degli enti intermedi è un fallimento completo sul piano istituzionale».

Caterina Conti, segretaria regionale del Partito democratico, conferma tutte le perplessità (eufemismo) del centrosinistra per la reintroduzione delle Province in Friuli Venezia Giulia.

Segretaria, pare di capire che il Pd non abbia cambiato la propria posizione sul ritorno agli enti intermedi.

«Siamo assolutamente contrari a un ritorno al passato, destinato a generare un aumento della spesa, ulteriore burocrazia, conflitti sulle competenze ai vari livelli, problemi nell’assegnazione del personale. Se questa è la grande riforma degli enti locali pensata dal centrodestra…».

Alla Camera il Pd boccerà la proposta di legge, dunque.

«Faremo la nostra battaglia in Parlamento, convinti che la strada da percorrere sia quella del rafforzamento dei Comuni, che in molti casi non riescono a spendere i fondi, che con eroismo e fatica mandano avanti i servizi, che fanno i conti con risorse risicate sul sociale. Ci sono aree della regione completamente abbandonate».

C’è un’alternativa?

«Non spetta a noi indicarla: il centrodestra governa a Roma, in Regione, guida tre Comuni capoluogo su quattro. La nostra riforma era quella che ha portato all’introduzione delle Unioni territoriali intercomunali. Restiamo convinti che l’urgenza sia quella di dare più forza ai Comuni, soprattutto in settori come quelli del sociale e dell’istruzione, su cui registriamo grandi lacune. Siamo preoccupati soprattutto per il personale: non potrà esserci un travaso di dipendenti, non è immaginabile pensare a trasferimenti immediati nel momento in cui gli enti saranno ricostituiti. Non dobbiamo poi dimenticare che i concorsi della Regione hanno sottratto personale ai Comuni, specie ai più piccoli».

Il prossimo ritorno delle Province riporterà le lancette dell’architettura istituzionale della Regione al 2016, a prima cioè dell’approvazione della riforma degli enti locali targata Serracchiani.

«Da quell’esperienza abbiamo imparato la lezione sull’importanza della condivisione. Condivisione che oggi chiediamo al centrodestra: cerchiamo di individuare insieme soluzioni che portino all’effettivo miglioramento della vita dei cittadini del Friuli Venezia Giulia. Al di là di qualche proclama, non abbiamo registrato alcun tentativo in questo senso». —

Intervista rilasciata a Cristian Seu per il Messaggero Veneto e Il Piccolo, 12 settembre 2024.

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