Autonomia differenziata: a rischio la specialità del Fvg
CONTI E MORETTI: AUMENTERA’ LA BUROCRAZIA E DIMINUIRANNO I SERVIZI
Una legge che rischia di essere un danno per la specialità del Fvg, che penalizzerà cittadini e imprese, farà aumentare la burocrazia, taglierà i servizi. Esemplare quello che sta già accadendo nella sanità pubblica, svilita a vantaggio di quella privata. La battaglia contro questa legge pasticcio continua nelle sedi istituzionali e tra i cittadini che hanno già firmato in massa per il referendum e che potranno aderire online fino alla fine di settembre.
È quanto è emerso oggi a Trieste nella conferenza stampa del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti e della segretaria regionale Pd Fvg Caterina Conti, dedicata all’Autonomia differenziata.
La segretaria dem, ha parlato dei «divari territoriali» e del «pericolo di giungere a uno spacchettamento e a una frammentazione anche delle normative in alcune materie importanti», precisando che «le Regioni potrebbero chiedere autonomia in istruzione, energia, ambiente, temi strategici che riguardano un primis le imprese». Ha ammonito inoltre sul «rischio di aumentare la conflittualità tra lo Stato e 20 Regioni» e ha definito «molto incoraggiante la partecipazione straordinaria dei cittadini nel periodo estivo, per un tema evidentemente sentito come trasversale».
«Il nostro è un no – ha precisato Moretti – contro questa legge scritta male e che rischia di fatto di essere inapplicabile nel momento in cui prevede che i livelli essenziali di prestazione siano a invarianza finanziaria, ossia a costo zero: una condizione improponibile e inattuabile».
Il capogruppo, rivendicando al centrosinistra «il concetto di regionalismo, esercitato ad esempio nel 2016 nella trattativa con lo Stato per modificare i patti finanziari», ha sottolineato che con la legge Calderoli «si rischiano di creare divisioni e differenziazioni per cui le Regioni a statuto speciale che oggi hanno una clausola di supremazia prevista dalla Costituzione, rischiano di passare in secondo piano rispetto alle ordinarie, che potrebbero chiedere molte più materie di quelle che oggi hanno le speciali». «Si creerebbero quindi – ha puntualizzato Conti – delle Regioni “più speciali” di quello a statuto speciale».
Inoltre, ha proseguito Conti, «noi vogliamo un Paese unito e il rispetto delle Autonomie come quella del Fvg per garantire e migliorare le condizioni di vita dei cittadini, contenere la crescente aggressività del Veneto ed evitare che si apra la strada a una macro regione del nord est in cui noi scompariremmo». Infine, ha concluso la segretaria, «noi rivendichiamo regionalismo, specialità e autonomia, e siamo contro questa legge proprio perché vogliamo preservarle e rafforzarle in Fvg».
Dal capogruppo Moretti infine è arrivato l’appello «a tutto il centrodestra, in particolare al gruppo di Fi (il cui segretario Tajani e alcuni presidenti di regioni del sud hanno manifestato forte preoccupazione) ma anche a quei consiglieri che in qualche maniera condividono queste preoccupazioni rispetto al futuro dell’integrità delle Regioni dello statuto speciale, come la nostra. Un tema che è stato ripreso e segnalato – ha concluso – anche nel documento di indirizzo alla Paritetica che il Consiglio regionale ha votato a grande maggioranza il 14 maggio scorso».