Mussolini resta cittadino onorario di Gorizia
CRAIGHERO: UNA SCELTA CHE LASCIA ESTERREFATTI
La scelta dell’Amministrazione comunale di Gorizia di non revocare la cittadinanza onoraria della città a Mussolini, risalente al 1924, respingendo la mozione presentata dalle opposizioni in Consiglio comunale, lascia esterrefatti.
A meno di tre mesi dall’inaugurazione della Capitale della Cultura 2025, la città di Gorizia dà un segnale che va contro lo spirito del titolo di cui è stata insignita assieme a Nova Gorica, dando un’immagine preoccupante e incapace di recidere i legami con le pagine peggiori della nostra storia.
E non si tratta di cancellarla la storia, ma anzi, di fare una scelta che dimostri che proprio di quella storia buia si è fatto tesoro, per costruire un orizzonte diverso, per superarne un legame distorto e soffocante, riaffermando invece una prospettiva di pace e condivisione tra i popoli.
La Cittadinanza onoraria è un titolo che segna l’adesione alle idee e alle azioni della persona insignita e che quindi qualifica l’impianto valoriale di chi la concede. La mancata revoca da parte di Ziberna e della sua maggioranza è una scelta dunque contraria ai valori della nostra Costituzione e ai pilastri di apertura, collaborazione e amicizia tra i popoli che dovrebbe rappresentare una terra di frontiera come il Friuli Venezia Giulia.
Una scelta che tradisce il fortissimo messaggio di fratellanza lanciato dai presidenti Mattarella e Pahor nel 2020 e che non è degna di una Capitale Europea della Cultura. D’altra parte l’ambiguità di questa destra sull’antifascismo è una caratteristica ricorrente a tutti i livelli, una volta ancora riconfermata, ma che risulta inaccettabile per chi giura sulla Costituzione antifascista quando si appresta a servire la propria comunità.
Marco Craighero
Responsabile Cultura Pd Fvg
Marco Craighero