7 Giugno 2020

Regioni: non c’è autonomia fuori da unità

SPITALERI: IMPARARE A MEMORIA LE PAROLE DI MATTARELLA

“Le parole di Mattarella dovrebbero essere imparate a memoria da quanti oggi, nei vari livelli, invocano strabicamente chiusure nel proprio orticello e doveri di solidarietà sempre di altri, confini aperti o chiusi per il proprio piccolo interesse, moneta sonante per sé e calci nel sedere per chi fa fatica”. È la riflessione che Salvatore Spitaleri, componente della commissione Stato-Regione Fvg, dedica alle parole del presidente della Repubblica in occasione dei primi 50 anni del regionalismo italiano.

Per Spitaleri “si è uniti nelle differenze e si può esercitare autogoverno e, nel contempo, contribuire al comune obiettivo: garantire e realizzare i principi fondamentali di solidarietà e di uguaglianza sanciti dalla Costituzione. Quindi, in questa fase, niente piccole patrie, nessuna secessione o muro, niente scomposte rivendicazioni di primati”.

“Dopo le parole del 2 giugno ancora una volta – osserva Spitaleri – il presidente Mattarella si fa artigiano nella continua manutenzione istituzionale del nostro Paese, consegnando ai cittadini e alla politica una bussola verso il futuro”.

“Nel tracciare in maniera netta il regionalismo e la tutela delle autonomie come uno dei frutti della Costituzione repubblicana e antifascista – evidenzia Spitaleri – il presidente Mattarella richiama alla responsabilità di tutto il sistema istituzionale – Stato, Regioni e Autonomie Locali – in questo periodo di ripartenza, perché, fuori da una vera unità non esiste una reale autonomia”.

“Il richiamo di Mattarella alle istituzioni europee per una valorizzazione della dimensione regionale ‘come vettore di integrazione’ è una sfida verso una nuova specialità del Friuli Venezia  – conclude – nel contesto della Ue”.

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