Sanità: Riccardi smentisca bavaglio ai medici
SHAURLI: VOGLIAMO CHIAREZZA E TRASPARENZA
“Dall’assessore
Riccardi attendiamo forti e chiare smentite della notizia sul divieto
ai medici del Friuli Venezia Giulia di parlare con la stampa,
accentrando su di lui il controllo dei rapporti con con i media: una
decisione che ricorderebbe molto certo regimi totalitari”. Lo afferma il
segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, dopo che è stata resa
nota una disposizione della Direzione generale della Salute che
vieterebbe ai medici delle strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia
di avere rapporti diretti con gli organi di stampa, accentrando tutta
la comunicazione sull’organo politico rappresentato dal vicepresidente e
assessore alla Salute.
“Nel resto del Paese e dell’Europa si cerca
di dare voce alla scienza e ai medici – evidenzia Shaurli – per
contrastare le informazioni sballate di chi, come Salvini, fino a poche
settimane fa invitava a non usare la mascherina e affermava che una
seconda ondata non ci sarebbe stata, o di sindaci come quello di Trieste
che invitano a non rispettare le regole. E nella nostra Regione può
parlare solo l’assessore?”.
“Di fronte alle segnalazioni di pronto
soccorso in emergenza, di mancanza di personale, di dimissioni di
pazienti bisognosi di ossigeno, di mancati ricoveri dei nostri anziani
nelle case di riposo, di chiusure dei presidi territoriali, del
fallimento del sistema di tracciamento – spiega Shaurli – vorremmo anche
sentire la voce dei tecnici e dei responsabili del sistema sanitario
regionale. Già nei mesi scorsi i dirigenti centrali e delle aziende sono
spariti “a favore” della Giunta. Ora si chiede unità, va bene, ma che
sia reale, e chiediamo che chi ha responsabilità sanitarie dica ai
cittadini come stanno le cose, con chiarezza e trasparenza”.
“Con
questi numeri Covid non ci interessano attacchi di parte ma – è
l’appello del segretario dem – smettiamola con la narrazione da primi
della classe o di andare in piazza a cavalcare malcontento e a fare
promesse che non si possono mantenere. Dirigenti sanitari ed operatori
ci dicano come stanno veramente le cose e la politica non prenda il loro
posto ma inizi a dare risposte che le competono, a partire dalla nostra
sanità pubblica”