Europee: il Pd è attivo e motivato
L’INTERVISTA DELLA SEGRETARIA CONTI AL PICCOLO E AL MESSAGGERO VENETO
«Non paiono essersi verificate le condizioni per portare a effetto la disponibilità di Debora Serracchiani», si legge nella nota dem seguita alla direzione di Palmanova. Poi, la lettera a Elly Schlein in cui il partito regionale, «a seguito di quanto votato all’unanimità in direzione», propone invece proprio Serracchiani nella testa di lista del Nordest per le europee.
Cosa sta succedendo sull’asse Trieste-Roma?
«Semplicemente – spiega la segretaria Fvg Caterina Conti – è da chiarire il quadro complessivo delle liste in tutta Italia compresa la nostra circoscrizione, quindi nessuna condizione si è ancora verificata in termini definitivi per nessuno».
Perché la lettera?
«Un normale atto con cui abbiamo trasmesso alla segreteria nazionale le richieste del Pd regionale, votate all’unanimità. In questo momento stiamo parlando di disponibilità e ipotesi da verificare. Penso che bisognerà aspettare ancora un po’, e alla fine ci sarà l’ultima direzione nazionale. La questione è aperta fino a quel momento».
Come nasce la richiesta del Pd Fvg a Serracchiani?
«Normale chiedere disponibilità alla figura del Pd che ha la maggiore notorietà, che ha ricoperto e ricopre le cariche più alte nelle istituzioni e nel partito, che insomma potrebbe rappresentare un valore aggiunto da spendere. Serracchiani ha il senso del partito e non si è tirata indietro».
Vito e Delli Quadri sono candidati “in panchina”?
«Nel Pd nessuno è “in panchina” perché tutti sono a servizio. Vito e Delli Quadri, persone preparate e appassionate, hanno offerto la loro disponibilità a scendere in campo in ogni momento e non sono riserve. E non è la prima volta che si propone una rosa di nomi. Per gli amanti dei retroscena o i cultori del thriller non c’è nulla da svelare».
La richiesta di Bonaccini capolista verrebbe meno se fosse invece Schlein a occupare il primo posto a Nordest?
«Abbiamo chiesto che Bonaccini sia capolista. Non facciamo ipotesi su quello che deciderà o non deciderà la segretaria».
Come si presenta il “suo” Pd alla doppia tornata?
«Il partito è in forma, attivo e motivato, lo si vede anche dalle iniziative che si moltiplicano sui territori di tutta la regione. Ad esempio, stiamo portando avanti ovunque la nostra battaglia per una sanità pubblica che funzioni, al servizio dei cittadini e non solo se te la puoi pagare di tasca tua. Ringrazio i segretari provinciali e dei circoli che stanno facendo un lavoro politico enorme per costruire liste, fare alleanze e trovare candidati nei Comuni anche piccoli. Si moltiplicano anche gli incontri informativi in vista delle europee».
«Limitare il potere dei capi bastone locali», è l’appello di Stefano Patuanelli a Schlein riferito al caso Puglia. Che ne pensa?
«Patuanelli è persona con cui si dialoga e che sa distinguere fenomeni deteriori dal corpo sano di un partito di massa organizzato. Il Pd non è il partito descritto da qualcuno in questi giorni, come a suo tempo non era il “partito di Bibbiano”. Il tempo è stato galantuomo. Lo sappiamo da noi che bisogna essere severi con chi sbaglia e intransigenti con eventuali illeciti: la questione morale l’ha posta la sinistra per prima, non ce la deve insegnare Conte che è stato capace di un trasformismo da far impallidire la prima repubblica».
C’è un duello Conte-Schlein per la supremazia del campo largo?
«Nessun duello, ma il tentativo di Conte di racimolare qualche voto in più attaccando il Pd. Sta facendo opposizione all’opposizione invece che alla destra, purtroppo non solo lui. Sono gli effetti della campagna elettorale delle europee dove si vota con il proporzionale e ogni partito va per conto suo. Il Pd ha spalle forti».
Il campo largo ci sarà ancora nel 2028 in Fvg? L’unica via per battere il centrodestra?
«Prima delle alchimie di coalizione vengono le cose concrete. Bisogna recuperare consenso tra i cittadini, fare le battaglie su sanità, lavoro, trasporti, su cui Fedriga non dà risposte. Miliardi riversati nella sanità per liste d’attesa che si allungano, bisogni sociali che crescono, popolazione che invecchia e giovani che se ne vanno, industria in affanno ed export in calo. Su questi temi il Pd c’è, in Consiglio e fuori».
Come giudica il primo anno del Fedriga bis?
«Rispetto al primo mandato, ha migliorato le prestazioni nel campo della propaganda. Dubito ne farà un terzo».
Nei primi mesi da segretaria ha sentito il partito tutto dalla sua parte o c’è, una volta ancora, la sensazione delle correnti e dei veleni?
« Ho solo sensazioni positive. C’è tanto, troppo da fare per sprecare tempo in battibecchi interni»
(Intervista rilasciata a Marco Ballico, pubblicata su Il Piccolo e il Messaggero Veneto del 14 aprile 2024)