Sanità: Speranza a Pordenone, siamo a un punto di svolta
CONTI: SALUTE AL CENTRO DELLA NOSTRA AZIONE POLITICA
“Siamo a un punto di svolta in cui si decide il futuro della nostra sanità, che può rimanere nel solco della Costituzione o veder saltare il principio universalistico in favore di un modello in cui le persone non sono tutte uguali”. E’ l’allarme lanciato dall’ex ministro della Salute, l’on. Roberto Speranza, ospite d’eccellenza al convegno che i dem del Friuli Venezia Giulia hanno organizzato per mettere sotto la lente le condizioni della sanità regionale, ma anche per mettere sul tavolo proposte e richieste puntuali. Così anche Speranza, che ha denunciato come “la lezione del Covid sembra dimenticata e si torna a investire meno di prima”, ha indicato i temi del personale, dell’assistenza territoriale e dell’innovazione tecnologica come fondamentali per mantenere il livello di servizi, precisando che “la casa è il primo luogo di cura” e che “avere una rete di territorialità ci serve come l’aria per fare filtro rispetto all’ospedale”.
Ma per Speranza, a monte di tutto, ci sono gli investimenti che non devono diminuire, mentre invece oggi “Meloni commette un errore quando non dà soldi alla sanità”, aggiungendo che “gli investimenti devono andare di pari passo con le riforme”, ricordando quella sui medici di medicina generale che aveva portato avanti d’intesa con i professionisti, ma rimasta sulla carta per la caduta del Governo Draghi.
Un discorso in sintonia con gli argomenti portati dai numerosi interventi che si sono susseguiti davanti a una platea attenta in cui erano presenti anche addetti delle professioni sanitarie e del volontariato.
A far sintesi del lavoro del Pd Fvg ha pensato Nicola Delli Quadri (responsabile Sanità nella segreteria regionale PD) con una relazione puntuale e a tratti appassionata, durante la quale ha passato in rassegna i progressi fatti nel tempo dalla Regione fino al punto di “insegnare alla Puglia governata da Fitto” nella riorganizzazione della sanità. Tutto è stato fatta in continuità da una giunta all’altra, fino alla crisi scoppiata nel 2018 con la maggioranza di centrodestra che “con una specie di furore ideologico ha cancellato i Cup, che ci avrebbero permesso di salvare vite umane durante il Covid. Dove il territorio era più attrezzato, sono morte meno persone”.
Delli Quadri ha segnalato ancora il “furore che continua nella salute mentale, che nonostante tutto ci viene riconosciuto in tutte le parti del mondo”. “Non demonizziamo il privato che aiuta il pubblico” ha detto ancora Delli Quadri, sottolineando però che “in questa regione sta assumendo un ruolo sostitutivo, come nel caso dell’ortopedia protesica”.
Dopo il saluto del consigliere regionale Pd Nicola Conficoni, la segretaria regionale Conti ha confermato l’obiettivo “di critica e di proposta” del seminario e ha ringraziato i tecnici e i rappresentanti sindacali presenti, tra cui il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) Guido Lucchini, il presidente della federazione degli Ordini e delle Professioni Infermieristiche Luciano Clarizia, il segretario generale CGIL FVG Michele Piga, il segretario generale Uil Pordenone Ezio Tesan, Cristiano Pizzo della segreteria Cisl Fvg. Conti ha quindi ribadito che “la salute è stato e sarà al centro della nostra azione politica a livello nazionale e regionale, perché è un tema fondamentale per i cittadini che vogliono curarsi e vivere bene e a lungo. Parliamo di vita e di bisogni, di grandi temi che, come il lavoro e le politiche industriali, sono il cuore del nostro impegno”.
Accennando alle prossime elezioni amministrative anche a Pordenone, Conti ha annunciato che, dopo la recente iniziativa sulla casa e questo sulla salute, l’incontro che si terrà a gennaio sarà dedicato al sociale.
Sulla necessità che “il livello sociale e quello sanitario collaborino per realizzare un’accoglienza integrata delle persone e delle famiglie” si è soffermata la responsabile Welfare del PD Fvg Laura Famulari.
Articolate e dettagliate le cinque relazioni dei coordinatori dei gruppi di lavoro, organizzate secondo un format in cui a una prima parte di rappresentazione della realtà, con dati, criticità, bisogni, seguono le possibili soluzioni che prendono spunto da realtà già esistenti, da esperienze e da buone esperienze. Un lavoro, ha detto a margine la segretaria dem, che “merita di essere disseminato sul territorio”.