16 Giugno 2009

Maio: considerazioni su Debora Serracchiani

Non so se così accadrà o se prevarranno quei personalismi, quelle invidie piccole e meschine che Debora ha così efficacemente denunciato nel suo oramai celebre intervento a Roma nel corso dell’assemblea dei circoli. Anche in campagna elettorale abbiamo assistito, a fronte del generoso e generalizzato impegno della base dei circoli, a più di qualche “smarcamento” di rilievo, ridicolizzato dai risultati elettorali. Così come sul tema molto sentito del rinnovamento, va ribadito che esso passa anche attraverso il dato generazionale, ma non solo. Abbiamo assistito a politici ancora giovani che hanno dato impulso e speranze ad un elettorato che pareva allo sbando (come nel caso del segretario Franceshini, che, per il lavoro svolto e per il risultato ottenuto, mi auguro vivamente si candidi alla guida del partito) e a giovani anagraficamente ma vecchi nel modo di pensare e di fare politica. Un caso su tutti: il segretario nazionale dei giovani PD, tale Raciti, che aveva sguaiatamente criticato metodo e merito della candidatura di Debora. Il risultato è che questo “giovane” ha dimostrato di essere lontano 144 mila volte dal comune sentire dei cittadini. Per uno che fa politica è la cosa più grave. Spero ne tragga le dovute conseguenze. Un’ultima considerazione su Debora. Su di lei si accumulano aspettative enormi da parte di tante italiane e italiani anche di opinioni politiche diverse. Su di lei, proprio in queste ore e in questi giorni, si incentrano “giochi “ politici e interessi vari molto pressanti. Cara Debora, mantieni forte e viva la tua freschezza, la tua spontaneità, la tua autonomia e la tua assoluta integrità. Sai di poter contare sul sostegno di chi ti vuole bene, di un Terra onesta e genuina come te, e, soprattutto, di 144 mila cittadine e cittadini che hanno riposto in te la loro fiducia e le loro speranze. Agostino Maio
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