9 Maggio 2011

Bersani scrive ai Pordenonesi

Voglio proporre tuttavia alla Sua riflessione un argomento in più.
L’Italia vive un momento difficile. Difficile soprattutto perché non si riesce, non dico a risolvere, ma nemmeno a discutere davvero i gravi problemi sociali che si sono affacciati e che si acuiscono.
Il lavoro, innanzitutto; la disoccupazione e la precarietà dei giovani, la crisi delle piccole imprese, i redditi di famiglie e pensionati che si impoveriscono, i consumi che calano.
Si stanno indebolendo i servizi, dalla scuola, alla sanità, alla giustizia per i cittadini.
I comuni mancano di risorse per le politiche sociali e per investimenti immediati che diano un po’ di lavoro. Ma in Italia si parla d’altro. Questo è il problema. Il governo è di fatto paralizzato, il Parlamento è paralizzato. Tutto gira attorno ai problemi e alle battaglie personali del Presidente del Consiglio. Si bloccano cosi le grandi energie e le enormi potenzialità che l’Italia possiede. Diventa impossibile fare quello che si dovrebbe fare: una svolta di politica economica e sociale e un piano di riforme vere che rimettano in movimento l’economia e l’occupazione. La deformazione continua della nostra democrazia cancella dalla scena e dall’agenda del governo i problemi concreti dei cittadini e le vere priorità del Paese.
Le elezioni amministrative non cambiano i governi nazionali.
Queste elezioni amministrative, tuttavia, possono e devono dare un segnale chiaro:
cosi non si può più andare avanti. Bisogna cambiare strada e occuparsi finalmente del futuro dei nostri figli e del nostro paese.

Anche il Suo voto può dare questo segnale.

Per questo Le chiedo un voto per la sua città ma anche per il nostro Paese!

Con viva cordialità

Il Segretario Nazionale
Pier Luigi Bersani

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