Crimini d’odio a Trieste, da prendere sul serio
Shaurli: chi amministra lavori per unire, non getti benzina sul fuoco
“Sono dati forse scomodi e da analizzare a fondo, ma il segnale va preso in considerazione seriamente, perché l’odio nelle sue varie forme è uno dei mali del nostro tempo. E purtroppo a Trieste emerge un malessere su cui tutti dovrebbero soffermarsi a ragionare. Chi amministra la città e la cosa pubblica dovrebbe essere il primo a porsi come esempio di pacatezza, rispetto dei ruoli istituzionali ed elemento di unione e non di conflitto della propria comunità”. Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, commentando i dati dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscar), del Ministero dell’Interno, in base ai quali Trieste risulta la provincia italiana con il maggior numero di segnalazioni di crimini d’odio.
“Il nostro capoluogo regionale ha una grandissima tradizione culturale e civica ma – continua Shaurli – sempre più vi si muovono tensioni, insoddisfazioni, solitudini. Un mondo che è ormai noto agli operatori del sociale, ma che all’opinione pubblica si nasconde spesso dietro una cortina di normalità o di rassegnata accettazione. Faremmo un grave errore, chiunque abbia ruoli politici ed istituzionali, se ignorassimo che Trieste è anche questo groviglio di problemi poco visibili. Il degrado, l’odio si deve affrontare ma – conclude – certo è più difficile se c’è chi getta benzina sul fuoco”.