Via Seta: è progetto da gestire non da subire
Shaurli: serve Europa forte per interagire con Cina
“La Via della Seta è un’opportunità, certo da gestire e non da subire, ma altri pensano che sia solo un rischio. Invece non dobbiamo farci spaventare ma essere consapevoli che esistono processi che devono essere gestiti con autorevolezza e competenza perché altrimenti avvengono comunque”. Lo ha affermato il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli oggi a Trieste durante la discussione in Consiglio regionale di una mozione sulla Via della Seta. “Sette anni fa del porto di Trieste non si parlava, il presidente Zeno D’Agostino non è arrivato da solo, e forse abbiamo qualche merito del rilancio di quello che ora è il primo scalo italiano”.
Rivolgendosi al gruppo di Forza Italia, Shaurli ha giudicato “sbagliato riportare queste sfide solo a una sfera valoriale e identitaria, perché altrimenti lo stesso ragionamento andrebbe applicato a tutti i regimi, dagli sceicchi arabi, alla Russia o ad altri Paesi che non garantiscono diritti e con cui l’Italia ha floridi rapporti commerciali. Si dovrebbe avere almeno la decenza di assumere un criterio di reciprocità perché è difficile pensare di mandare l’assessore Bini in Cina e decantare l’opportunità di quel mercato per le nostre imprese e i nostri vini e poi giudicare preoccupanti il sistema dei valori e la presenza commerciale cinese in Italia”.
“Per coerenza – ha aggiunto Shaurli – bisogna preoccuparsi anche quando Orban annuncia di accogliere con soddisfazione un finanziamento cinese da oltre un miliardo per la ferrovia Belgrado-Budapest. Il punto è che serve un Europa forte per interagire alla pari col colosso cinese, non certo – conclude – i mal di pancia di chi ha tenuto fermo il porto di Trieste per decenni”.