Oggi a Trieste il nostro segretario nazionale Pier Luigi Bersani ed io abbiamo sottoscritto un importante protocollo d’intesa che mira a sanare i pesanti danni causati dall’azione congiunta di Berlusconi e Tondo, rafforzando e valorizzando l’autonomia del Friuli Venezia Giulia.
Dopo l’esperienza positiva del patto Prodi-Illy, con questo nuovo patto Stato-Regione vogliamo rilanciare la specialità regionale, che Bersani si è impegnato a rendere effettivo una volta divenuto capo di un nuovo Governo di centrosinistra.

(ASCA) – Trieste, 28 gen – ‘Intendiamo mettere in atto tutti i provvedimenti normativi e finanziari possibili affinche’ le banche riprendano a svolgere il loro ruolo di sostegno alle imprese’. Lo afferma l’europarlamentare e candidata alla presidenza del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando quanto emerso dall’incontro organizzato oggi a Trieste da Confcommercio, Confartigianato e Cna per la giornata dell’Agenda’ di rete Imprese Italia.

“Intendiamo mettere in atto tutti i provvedimenti normativi e finanziari possibili affinché le banche riprendano a svolgere il loro ruolo di sostegno alle imprese”. Lo afferma l’europarlamentare e candidata alla presidenza del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando quanto emerso dall’incontro organizzato oggi a Trieste da Confcommercio, Confartigianato e Cna per la giornata dell”Agenda’ di rete Imprese Italia.

(ANSA) ‘Bisogna ridare centralita’ all’allevamento e all’agricoltura di qualita’, difendere i nostri allevatori dalla concorrenza sleale e dalle speculazione sui prezzi, valorizzare i prodotti tipici all’estero, riportando il Friuli Venezia Giulia all’attenzione dell’Europa anche nelle politiche agricole’. Lo ha affermato la candidata alla presidenza regionale, DeboraSerracchiani, visitando a Codroipo (Udine) la sede dell’Associazione Allevatori del Fvg.

“Gli impegni sono stati rispettati. Volevamo fortissimamente la riduzione dei consiglieri della regione Friuli Venezia Giulia e oggi siamo riusciti ad approvare in via definitiva la modifica costituzionale prevista. E però del tutto evidente che i numeri parlano da soli e segnalano molto di più di tanti discorsi chi voleva e chi invece non voleva questa riduzione. Il Pdl era presente con il 38,12 per cento dei propri deputati; la Lega Nord con il 75,86 per cento, il Pd con il 91,13 per cento. E’ chiaro che il partito del presidente Tondo ha remato contro e sperava fino all’ultimo che la riduzione non passasse . Altrimenti non si spiega come i due terzi dei parlamentari del gruppo del pdl non si sono presentati in aula per votare.”

“Ci vuole un bel coraggio a dire di vedere il bicchiere mezzo pieno”. Lo afferma il vicecapogruppo del Pd al Consiglio regionale Mauro Travanut, commentando le parole del presidente Renzo Tondo dopo la presentazione delle liste del Pdl.
Secondo Travanut “a volte, per decenza, si dovrebbe provare a rappresentare la realtà come sta e riconoscere ciò che balza agli occhi con immediatezza: una disfatta. Abbiamo visto canditati strattonati da una parte all’altra – prosegue – finché non si è formato l’intruglio finale, tra quelli calati dall’alto e quelli scaturiti da scelte locali se non addirittura personali. Del resto, se a definite il ‘registro’ manca la politica, questo era l’unico esito possibile”.
“Dunque il presidente Tondo guardi pure il bicchiere, ma – conclude Travanut – non vi scorgerà nemmeno una goccia d’acqua”.

“Bastano l’accoppiata Camber-Savino con la presenza del visitor Bernabò Bocca in cima alla lista a togliere ogni dubbio sul fatto che Tondo non conta niente nel suo partito”. Lo afferma il deputato del Pd Ettore Rosato, commentando le liste dei candidati del Pdl al Parlamento, aggiungendo che “forse Tondo tenterà di spacciare la sua debolezzza come un nuovo modo di essere autonomo, ma noi con Debora Serracchiani abbiamo dimostrato cosa significa fare una battaglia per il territorio e vincerla”.

Altro che riduzione del debito e amministrazione avveduta – afferma il consigliere regionale del Pd Franco Iacop – quello di Tondo con Tremonti è un patto scellerato di pura propaganda che costerà da oggi all’infinito 370 milioni di euro annui, sottoscritto dal governatore per volersi accampare il merito di aver monetizzato la conquista della precedente giunta Illy cioè l’introito dell’IRPEF sulle pensioni pagate in Regione.

La Corte costituzionale ha accolto l’impugnativa del Governo contro la norma contenuta nella Finanziaria regionale 2012 relativa al ‘congelamento’ dei 370 milioni dovuti allo Stato in base al ‘patto’ Tremonti-Tondo firmato il 29 ottobre 2010.