Il “caso Saf” (e, in particolare, i rapporti fra l’Usb e l’azienda) finisce al centro di un’interrogazione parlamentare, che il primo firmatario, il deputato friulano Ivano Strizzolo (Pd), ha presentato al ministro del Lavoro delle politiche sociali, al titolare delle Infrastrutture e dei trasporti e al ministro dell’Interno.
Anche le iniziative elettorali a cui sto partecipando in tutta la Regione dimostrano che siamo un partito che ha molto da dare al Paese e ai comuni dove ci sono nostri candidati. Nel marasma che sta scuotendo la politica in queste settimane il Partito democratico può senz’altro sforzarsi di essere più incisivo e lanciare segnali più forti nel senso del rinnovamento, e confido che così sarà, perché siamo sicuramente la forza politica più coerente e affidabile cui dare responsabilità di governo e amministrazione.
«Dopo che l’architetto Luca Rinaldi è stato assegnato alla Soprintendenza del Piemonte, il posto lasciato vacante non è stato ancora occupato a Udine e ciò crea nocumento a molte attività pubbliche e private». A dirlo è l’onorevole Ivano Strizzolo (Pd) che aggiunge: «In una fase in cui c’è una preoccupante stagnazione economica e, quindi, a fronte della necessità di rilanciare occupazione e investimenti partendo dalle iniziative anche pubbliche, è fondamentale che un ruolo rilevante, come quello del Soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici, non possa rimanere ancora vacante. Diversi interventi non possono essere attivati in assenza del rilascio dei prescritti pareri da parte della Soprintendenza. Per questo, alla luce dell’allarme lanciato dal Messaggero Veneto di Udine, ho depositato un’interrogazione urgente al ministro dei Beni culturali per chiedere chiarimenti sulle intenzioni e la tempistica circa la nomina del sostituto dell’arch. Rinaldi».
“Incomprensibile e stridente con le norme in materia di anagrafe il rifiuto di dare la residenza a studenti fuori sede da parte dell’Erdisu di Udine”. Lo dice il deputato Pd Ettore Rosato in un’interrogazione al ministro dell’ Interno Annamaria Cancellieri, cui sottopone il problema degli studenti fuori sede che non possono trasferire la residenza alla casa dello studente di Udine, nonostante vi abitino.
Rispetto al tema del finanziamento pubblico ai Partiti i sottoscritti segretari di Circolo e amministratori del Partito Democratico della provincia di Pordenone affermano che è giunto il momento di cambiare, in maniera seria e pragmatica, ma anche evitando facili demagogie. Consideriamo indispensabile che la politica possa contare anche su finanziamenti pubblici al fine di garantire il pieno rispetto dell’articolo 49 della Costituzione Italiana, ma è necessario porre urgentemente dei limiti, riportando sobrietà, rigore e trasparenza.
“Denunciamo il carattere omissivo dell’Amministrazione comunale di Cividale del Friuli che rifiuta il rilascio delle carte d’identità bilingui italiano-slovene ai cittadini richiedenti contravvenendo alla relativa legge sulla tutela della minoranza linguistica slovena del Fvg. I 3 senatori Pd chiedono al Ministro dell’Interno se è a conoscenza di tale comportamento”. Lo scrivono in un’interrogazione al ministro competente i senatori del Pd Tamara Blazina, Carlo Pegorer e Flavio Pertoldi che ritengono inaccettabili le giustificazioni del Comune, inserito tra i Comuni del Fvg dove si applicano le misure di tutela della minoranza slovena.
“I timori sono confermati: Tondo ha partorito una riforma sanitaria inutile per la salute e dannosa per le tasche dei cittadini”. Lo affermano la segretaria regionale del Pd Debora Serracchiani e il coordinatore del forum salute del partito, Ezio Beltrame, commentando le linee della riforma del sistema sanitario regionale in Friuli Venezia Giulia, che prevedono l’accorpamento delle attuali sei Aziende per i Servizi Sanitari in un’Azienda regionale unica.
La nostra Repubblica è cambiata da un pezzo e, da un pezzo, la premiership è diventata la vera e fondamentale posta in gioco. Al punto che si è fatto dell’investitura popolare diretta (o come se diretta) il perno attorno al quale ruota il sistema. Sono passati diciannove anni da quando i cittadini hanno risposto inequivocabilmente alla domanda alla base del referendum del ’93: sono i partiti o i cittadini a scegliere il governo, e questo risponde ai partiti o ai cittadini? Ci siamo abituati ad eleggere direttamente sindaci, presidenti di provincia e di regione. Nel frattempo, nella considerazione degli italiani, i partiti e il Parlamento hanno toccato il punto più basso.
“L’approvazione da parte dell’Aula del Senato del disegno di legge costituzionale per la riduzione del numero dei consiglieri della Regione Friuli Venezia Giulia è un atto significativo, che va nella direzione di assemblee legislative più efficienti. Tuttavia si poteva fare di più”. Lo afferma il senatore Carlo Pegorer (Pd): Pegorer, in particolare, sostiene che si sarebbe potuto prevedere “l’introduzione del numero fisso di 48 consiglieri, superando dunque l’attuale assetto variabile in relazione alla popolazione, in linea con il dibattito costituzionale di questi anni e con quanto sta accadendo – conclude – anche nelle altre regioni italiane”.