La polemica stampa sulla moschea ha tutte le caratteristiche della strumentalità: nonostante le mille più antenne sensibili del centro-destra nessuno in Consiglio Comunale, nessuno ha sollevato questioni ed ora, a distanza di molti giorni, ci si accorge di quel che potrebbe succedere in una certa zona coinvolta nella variante 77?
Noi eravamo presenti….
Relazione della conferenza delle donne democratiche a Udine il 31 gennaio 2011
La celerità dell’inaugurazione della nuova sede del Polo Tecnologico è di certo una buona notizia per chiunque abbia a cuore l’innovazione: non è usuale che un’opera di questo respiro giunga a compimento in tempi addirittura inferiori alle attese: il 10 giugno, salvo imprevisti dell’ultima ora non auspicabili, sarà inaugurata la sede vicina al Villaggio del Fanciullo.
Nella medesima direzione, appare particolarmente positivo il fatto che gli spazi siano già tutti occupati, segno della sensibilità della nostra comunità per queste tematiche. Ma per aprirsi in una direzione davvero nuova è auspicabile che, come dichiarato, l’attenzione della società consortile sia posta sul risparmio energetico, sulla cui base sono costruiti molti laboratori, nei quali sono sperimentate anche forme di riscaldamento geotermico in misura superiore a quanto già visto sul territorio regionale.
Non è uno spot elettorale la blindatura dei grandi eventi culturali di Pordenone. La giunta
Bolzonello ha, com’è noto, attraverso convenzioni triennali, protetto e assicurato per
il futuro prossimo le tre grandi manifestazioni culturali – Pordenonelegge, Dedica e le
Giornate del Cinema muto- che sono il fiore all’occhiello della vivacità intellettuale della
città. Tre manifestazioni che sono cresciute negli anni anche grazie all’interesse che questa
Amministrazione ha sempre dimostrato verso la cultura e che ribadisce con questo ulteriore
provvedimento.
Le cronache dell’ultimo periodo segnalano l’arrivo in massa di immigrati nell’isola di Lampedusa, probabili fuggitivi dai conflitti che stanno interessando il nord-Africa. Già da qualche giorno si sa che nella nostra provincia (a Clauzetto e nella caserma Monti) potrebbero essere individuati siti di smistamento di tali immigrati, che già in questi giorni stanno lasciando l’isola.
Desta vivo sconcerto tuttavia leggere ora che né la Prefettura né la Provincia di Pordenone avrebbero ricevuto comunicazioni ufficiali in tal senso, tanto che proprio oggi anche la giunta regionale escluderebbe che il Friuli – Venezia Giulia venga coinvolto in questa fase.
“Non possiamo rassegnarci al depotenziamento del sistema universitario regionale del Friuli Venezia Giulia, che è una risorsa fondamentale per tutto il territorio”. Lo ha affermato l’europarlamentare e segretaria regionale del Pd, Debora Serracchiani, intervenendo dopo che i rettori degli atenei di Trieste e Udine hanno dichiarato che dal 1° gennaio 2011 è scattato il blocco delle assunzioni.
QUEGLI IDEALI CHE NEL CORSO DEL RISORGIMENTO ANIMARONO I PATRIOTI CON PASSIONE , ENTUSIASMO, SPIRITO DI SACRIFICIO E ABNEGAZIONE FURONO DI TUTTI , UOMINI E DONNE.. ANCHE DI TANTE DONNE , BENCHE’ IL LORO APPORTO RIMANESSE SILENZIOSO E SPESSO NON COMPRESO NE’ TANTOMENO CONCEPITO.. DONNE SENZA NOME CHE HANNO OPERATO IN PRIMA PERSONA O HANNO SOSTENUTO I LORO CONGIUNTI, MARITI, PADRI, FRATELLI, PARENTI, SUBENDO FERITE, OFFESE, PRIGIONIE E UCCISIONI.
MA LORO SI MOSSERO CAPARBIAMENTE E CONVINTAMENTE NEL CLIMA RISORGIMENTALE, ACCOGLIENDO GLI ESULI NELLE LORO CASE, FONDANDO SCUOLE O ASILI PER ORFANI, FACENDO LE INFERMIERE, APRENDO I LORO SALOTTI ALLE NUOVE IDEE LIBERALI O ADDIRITTURA SALENDO PERSONALMENTE SULLE BARRICATE
IL NOSTRO OMAGGIO, OGGI, E’ A TUTTE QUANTE, UN OMAGGIO ACCORATO CHE NOI TRIBUTIAMO LORO MENZIONANDONE ALCUNE CHE BEN LE RAPPRESENTANO:
Un’amministrazione comunale in periodi di crisi deve preoccuparsi di mettere il proprio territorio in una condizione quanto più favorevole al superamento delle difficoltà prodotte dalla crisi stessa e nel contempo operare per sostenere e contribuire all’attuazione di misure idonee alla crescita e allo sviluppo della sua comunita’.
Un’amministrazione comunale in periodi di crisi deve preoccuparsi di mettere il proprio territorio
in una condizione quanto più favorevole al superamento delle difficoltà prodotte dalla crisi stessa e
nel contempo operare per sostenere e contribuire all’attuazione di misure idonee alla crescita e allo
sviluppo della sua comunità.