Il Pd provinciale, e le segreterie comunali di Gorizia e Monfalcone, chiedono che l’assessore regionale Ricardi convochi al più presto un tavolo con i rappresentanti degli enti locali, per riconsiderare l’inserimento dello svincolo di Farra tra i lavori previsti per la Villesse-Gorizia. Dovrà essere la sede dove considerare un progetto meno impattante che venga incontro alle legittime preoccupazioni della popolazione di Farra e al contempo consideri le esigenze di migliorare le infrastrutture sul territorio isontino. Per il Pd, però, è centrale la liberalizzazione dell’autostrada sul tratto Villesse-Lisert per risolvere definitivamente i problemi di viabilità dell’Isontino.
Di seguito il comunicato per esteso:
Il Partito Democratico chiede a Romoli di mantenere l’impegno preso di recente: la convocazione di un tavolo con l’assessore regionale Riccardi e i rappresentanti degli enti locali, per riconsiderare l’inserimento dello svincolo di Farra tra i lavori previsti per la Villesse-Gorizia.
Riteniamo che non si debba tornare allo svincolo a quadrifoglio, previsto dal progetto iniziale ma che vada studiata una soluzione più semplice e di minore impatto, garantendo tutte le mitigazioni opportune per il Comune di Farra, come le barriere antirumore e l’interramento del sottopassaggio, secondo le giuste richieste del sindaco Alessandro Fabbro.
L’opportunità dello svincolo di Farra s’inserisce all’interno di una visione complessiva della mobilità isontina, e tiene conto di alcuni elementi nuovi. Innanzitutto la preoccupazione espressa dal sindaco Tommasini per le eventuali situazioni d’emergenza. Se per qualsiasi evenienza l’uscita di Gorizia fosse temporaneamente inagibile, si creerebbe una concentrazione eccessiva e un sovraccarico del traffico sull’uscita di Gradisca, con pesanti conseguenze per la viabilità della zona. Inoltre il ribasso d’asta per l’appalto della Villesse-Gorizia può rendere disponibili i soldi necessari per la costruzione dello svincolo di Farra, il cui costo, nella soluzione semplificata, potrebbe non superare i due milioni di euro.