Ennesimo episodio di una sequenza che sembra non avere mai fine, l’abuso di potere che io, il consigliere provinciale Giorgio Zanin in collaborazione con i colleghi dell’opposizione Masotti (IdV) e Gasparini (Lista Civica) sostenuti dalla Rete dei Diritti FVG abbiamo denunciato venerdì scorso nel corso di una conferenza stampa presso la sede della Provincia di Pordenone non ha mancato di destare polemiche.
Al centro dell’attenzione le scelte del vicepresidente Grizzo in merito all’attuazione del Piano Immigrazione, modalità che non abbiamo esitato a definire discriminatorie e intimidatorie, a cui sembra essere sottesa la volontà di censire – al di fuori dei meccanismi previsti dalla legge – la popolazione straniera residente in provincia. Un segnale inquietante, segno tangibile che nonostante l’impegno di tutti, molto resta da fare per riportare questo Paese, e questa Regione in particolare, alla riscoperta di quei valori di tolleranza, integrazione e rispetto che una parte politica sembra voler cancellare dalla nostra storia e dalla nostra gente.
Noi non ci stiamo e continueremo a segnalare questi eccessi di potere – come li ho definiti in conferenza stampa – per obbligare chi li esercita o semplicemente li approva a darne conto ai cittadini.
Paolo Menis
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Cronaca di un anno di opposizione alla Camera per affermare un’altra idea dell’Italia
Dalla ricostruzione dell’attività del nostro gruppo in questa difficile Stagione, il dato che salta agli occhi è la debolezza dell’azione del governo e della sua maggioranza di fronte ad una delle fasi più complesse della vita del nostro Paese, per il suo futuro, per le inquietudini che accompagnano i tentativi di uscire dalla crisi, per il suo ruolo nel mondo. Potremmo dire che a una certa arroganza dei numeri, a un tentativo sempre più evidente di svuotare la funzione del Parlamento (con la sponda di una legge elettorale che ogni giorno di più dimostra la sua assurdità), ha corrisposto ben poco in termini di risultati e di efficacia e ha preceduto quel vero e proprio collasso del centrodestra che sta andando in scena proprio mentre andiamo in stampa.
Consiglieri provinciali Michele Padovese, Giorgio Zanin, Fabio Gasparini e Angelo Masotti Cristofoli
Porto rispetto e considerazione per l’impegno con cui il collega parlamentare della Lega Nord, Mario Pittoni, svolge il suo ruolo di capogruppo della LN nella commissione cultura e istruzione del Senato. Apprezzo il suo lavoro per il Friuli però devo anche aggiungere che, forse, sarebbe meglio se fosse più attento alle reali e più immediate esigenze del nostro territorio piuttosto che dare sempre spazio alla pura ideologia leghista! Ad esempio, sulla vicenda del reclutamento su base regionale degli insegnanti e sulla relativa proposta di legge (sicuramente la valuteremo con attenzione quando se ne conoscerà l’esatto contenuto), mi permetto di richiamare la prioritaria necessità di difendere e di salvaguardare gli organici e le strutture della scuola pubblica che sta soffrendo, in maniera drammatica, i tagli operati dalle varie manovre finanziarie del Governo Berlusconi-Bossi-Tremonti!
dell’acqua: un’entusiasmante esperienza che dal 24 aprile ha inondato ogni
angolo del Friuli Venezia Giulia di banchetti per la raccolta di firme, di
incontri, di iniziative di sensibilizzazione a favore dell’acqua pubblica,
alle quali hanno partecipato anche molti rappresentanti del PD locale.
E’ tempo che la magistratura accerti la verità sulla legittimità dell’assunzione in provincia dal mese di novembre 2009 di un nuovo dirigente quale capo del corpo di polizia provinciale.
Come gruppi d’opposizione in forma congiunta infatti abbiamo voluto da subito verificare la correttezza delle procedure di assunzione dei nuovi dirigenti a contratto con un’apposita interrogazione. Di seguito nel mese di febbraio, presa visione della documentazione relativa all’assunto e degli atti posti in essere dall’amministrazione, abbiamo proposto una dettagliata interpellanza a risposta scritta.
E’ davvero una novità da mese di agosto, degna di un panzer che cerca di passare inosservato mentre attraversa il deserto, questa di un’autosospensione di un segretario politico che nel momento in cui ammaina la bandiera giura fedeltà alla causa. Primo perché non si capisce come mai ciò avvenga ora: quali dati supplementari sono arrivati in possesso di Bortolotti e della Lega per decidere questo passo (in avanti)? Cos’è cambiato rispetto a 6 mesi fa insomma?