18 Giugno 2010
Viaggio a Dachau

Per il secondo anno la Comunità di San Daniele ha voluto testimoniare, con la sua presenza, il ricordo, verso tutte le vittime delle atrocità dell’Olocausto. L’occasione è stata quella del viaggio-pellegrinaggio che lo scorso fine settimana ha portato circa cinquanta persone – per la stragrande maggioranza sandanielesi – in visita ad uno dei luoghi simbolo della persecuzione nazista: il lager di Dachau in Germania. Un weekend dedicato alla memoria, ma anche un percorso di condivisione per la riscoperta di valori comuni, oltre ad un’opportunità per trascorrere due giorni insieme. Il viaggio, iniziato all’alba di sabato, ha avuto come prima tappa una Monaco vestita a festa per celebrare l’anniversario della sua fondazione. Nella mattinata di domenica si è avuto il cuore della visita con il trasferimento a Dachau, dove una lunga e dettagliata visita ha visto una partecipazione molto sentita. Dalle origini del campo, l’unico a essere rimasto attivo per tutti i 12 anni della dittatura hitleriana e considerato dalle stesse SS il “campo modello”, si è passati all’illustrazione della sua storia efficacemente riassunta in un video, proiettato all’interno del museo del campo. Quindi è stata la volta dei luoghi più ricorrenti nell’immaginario collettivo: le baracche, che hanno evocato le insopportabili condizioni di vita cui erano costretti i deportati, i luoghi di detenzione e sorveglianza con i terribili strumenti di tortura e per finire con i forni crematori e le camere a gas. Come da tradizione il percorso è terminato con un momento di riflessione comune e la deposizione di una corona d’alloro sotto il monumento commemorativo. Qui è stato il consigliere regionale Paolo Menis, tra i sostenitori dell’iniziativa, a sottolinearne il significato. “Ogni parola riferita a questo luogo è inadatta a descrivere le atrocità di cui è stato testimone e di cui si sono resi responsabili uomini verso altri uomini” ha ricordato “ecco perché è importante essere qui, per testimoniare con la nostra presenza la volontà di ricordare, di non dimenticare. Non commettiamo l’errore però” ha concluso “di non avere memoria di come tutto è iniziato, delle premesse che hanno condotto alle terribili conseguenze che oggi qui celebriamo. Dobbiamo vigilare e operare perché questo non si ripeta mai più ma soprattutto non si ripresenti il clima di odio verso gli altri e le discriminazioni ingiuste che sono state causa di questa follia”. L’iniziativa è stata frutto della collaborazione tra il circolo del Pd di San Daniele e l’A.N.E.D. che hanno contribuito alla sua realizzazione.

comunicato stampa

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16 Giugno 2010
I profughi di Aviano

ImageCosa sta capitando all’Italia ed agli italiani? Ed al Friuli e ai friulani? Potremmo, anzi dobbiamo chiedercelo soprattutto dopo la vicenda dei profughi che avrebbero dovuto essere ospitati ad Aviano, tutti richiedenti lo status di rifugiati politici.
Il paese si trova a vivere una stagione di pericoloso degrado politico e, prima di tutto, culturale.
A livello nazionale, una campagna politica spesso strumentale ed un’imponente offensiva mediatica hanno creato un clima di paura e di incertezza diffuse (l’immondizia, le morti bianche sul lavoro, i pirati della strada, i rom ladri e sfruttatori di bambini, le ronde, gli immigrati clandestini) che ha portato alle scelte contenute nel “pacchetto sicurezza” del governo Berlusconi.
Ed allora la “sicurezza” come il nuovo idolo cui sacrificare tutto, dimenticando garanzie democratiche, calpestando i diritti individuali, giustificando violenze ed ingiustizie; dimenticando che il “diritto a non avere paura” è sì un diritto primario che lo Stato deve garantire ma che lo stesso rientra nel novero dei diritti fondamentali della persona umana, di ogni persona, indipendentemente dal fatto che essa sia italiana o straniera.

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