Me lo aveva detto l’Ambasciatore Jannucci quando ci siamo incontrati, il giorno del mio compleanno, nelle prigioni di Kabul. Anzi, quella era stata l’unica frase che ci siamo scambiati in italiano: “ I suoi stanno facendo un casino……!!!!” I “suoi” eravate voi. E io lo sapevo anche in quei giorni nei quali ero cieco e sordo a quanto stava succedendo fuori, che voi non ve ne stavate zitti. Sapevo che non potevate tollerare le accuse infamanti che ci erano rivolte e che erano rivolte a tutta l’organizzazione.
Lettera aperta a Berlusconi della scrittrice albanese Elvira Dones. Ha scritto questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle “belle ragazze albanesi” In visita a Tirana, durante l’incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all’Albania. Poi ha aggiunto: “Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze”.
“Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: “le belle ragazze albanesi”. Mentre il premier del mio paese d’origine, Sali Berisha, confermava l’impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che “per chi porta belle ragazze possiamo fare un’eccezione.” Io quelle “belle ragazze” le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia.
Spett. Direttore “Il Messaggero Veneto”
Ricambio e identità, o identità e ricambio? Non sembri un gioco di parole. A mio parere, infatti, il ricambio di un gruppo dirigente, scisso da un processo di acquisizione di un’identità, rischia di portare il PD fuori strada. Il rinnovamento di un gruppo dirigente mi pare essere più il traguardo di un percorso che il punto di partenza. Ma una nuova identità, una fisionomia chiaramente riconoscibile, non si crea dall’oggi al domani e soprattutto non si crea “in vitro”: ciò che spesso manca al PD, secondo me, è la capacità di dare risposte adeguate ai problemi economici, sociali, alle paure che la crisi produce. È fuorviante immaginare il rinnovamento del gruppo dirigente come panacea di tutti i mali: è come pensare che una squadra di calcio si possa salvare cambiando l’allenatore. È sbagliato considerare gli attuali gruppi dirigenti qualcosa di dannoso da spazzare via (se non altro perché sono appena stati eletti da circa 4 milioni di elettori), resistente al cambiamento magari per interesse personale. Abbiamo avuto in pochi anni tre segretari nazionali: Veltroni, Franceschini e Bersani. Ma i problemi sono sempre lì, perché stanno nel modo di pensare delle persone, nella sfiducia nella politica che produce astensionismo di destra e di sinistra, nell’evasione fiscale considerata normale, nello stato di precarietà in cui vivono molti giovani e molte famiglie, nelle disuguaglianze sociali e culturali tra territori, uomini, donne, nell’incapacità della scuola di dare risposte sia a chi può e vuole di più, sia a chi non ce la fa. Purtroppo, base e vertice, abbiamo il medesimo problema: convincere i cittadini ad andare a votare, e per noi e non per la destra. La scadenza congressuale ci offre l’occasione per ragionare con gli iscritti e con gli elettori su tutto ciò, tenendo presente la ricerca dell’unità. Cui tutti teniamo. Ma essa va costruita e fondata su contenuti, proposte, programmi, candidature credibili. Penso si debba scegliere prima di tutto un/a segretario/a affidabile sul piano politico non perché appartiene a una mozione o a un’altra, ma perché dà garanzie di acume politico e capacità di dirigere il partito, soprattutto in questa fase così difficile. Un/a segretario/a che abbia una visione laica della vita e dello Stato, ma che consideri con attenzione anche sensibilità e convinzioni diverse. Mi piacerebbe votare per una persona che abbia le idee chiare su come favorire l’accesso delle donne alla vita democratica del partito e il loro protagonismo nella società. Desidererei sapere come pensa di garantire una gestione unitaria del partito, che non vuol dire, essere tutti d’accordo, ma avere cura per la tutela delle differenze, per la diversità di opinioni, per le minoranze. Come pensa di fare del ricambio del gruppo dirigente un dato permanente del partito, da ottenere cioè non con un rabbioso colpo di spugna, ma avendo la pazienza e la saggezza di costruire le condizioni affinché possa avvenire senza strappi o fratture, dal basso attraverso l’iniziativa politica dei circoli e la creazione di un canale efficace di dialogo dalla base ai vertici. Affinché questo rinnovamento possa avvenire ogni giorno continuamente, attraverso le prove dell’esperienza e il vaglio dei risultati raggiunti. Insomma, vorrei scegliere una persona, e insieme con lui/lei un gruppo, di cui mi fido per ciò che propone e vuole e per la visione della vita che lo/la ispira. È probabile che ci siano più candidati che corrispondono a questo identikit e naturalmente ci possono essere altri identikit. Bene, chi ha proposte da fare le faccia, si mettano su un tavolo. Nessuno sia escluso perché ha aderito a una o l’altra mozione, o perché ancora oggi è considerato, o si colloca, più vicino a un’area di pensiero o a un’altra. Tutte possono essere candidature per l’unità. Cerchiamo la massima convergenza, ma se non ci riusciremo, per favore evitiamo di accusarci l’un l’altro di non avere a cuore l’unità del partito.
Ferdinando Milano
Circolo n. 1 Udine
Nel celebrare il 1° maggio, festa del lavoro, anche quest’anno dobbiamo parlare di crisi. In questi mesi ho girato tante fabbriche del Friuli Venezia Giulia: sono stata alla Selex di Ronchi, con i lavoratori del Grossmarket di Pradamano e con quelli della Ideal Standard di Zoppola. Spesso ho trovato preoccupazione, talvolta angoscia, ma sempre ho trovato dignità, forza, determinazione a difendere il diritto al lavoro, che in questa terra scorre nel sangue della sua gente.
GRUPPO CONSIGLIARE FVG DEL PD Dichiarazione dell’acqua come bene privo di rilevanza economica
Referenti territoriali
Campagna Referendaria Acqua Pubblica
I gruppi consiliari provinciali PD, IdV e LIBERTA’ CIVICA
invitano all’incontro
ACQUA BENE COMUNE
giovedì 6 maggio 2010, ore 20.30
sala della Regione, via Roma, Pordenone
Intervengono
RICCARDO PETRELLA
Economista politico, fondatore e segretario del Comitato Mondiale dell’Acqua,
autore del manifesto dell’acqua. Professore di Ecologia Umana
VALENTINA BERTOLI
Coordinatrice provinciale della Campagna referendaria L’ACQUA NON SI VENDE
Giorgio Zanin
Capogruppo PD in Consiglio Provinciale
Durante la serata sarà possibile firmare per la Campagna referendaria
Grazie per la divulgazione dell’invito
GIOVEDI’ 13 MAGGIO 2010 – ORE 20.30
SALA CONSILIARE “DE BENEDET” – CENTRO CULTURALE “A. MORO”
Via Traversagna, 4 – Cordenons (PN)
Relatori
On. MATTEO COLANINNO
Direzione Nazionale PD – Responsabile Sviluppo Industriale e finanza d’impresa
FULVIO MATTIONI
Economista
PAOLO PUPULIN
Consigliere regionale PD – Esperto del mondo del lavoro
Coordina
GIOVANNI GHIANI
Segretario del Circolo PD di Cordenons
I cittadini sono invitati a intervenire
Ieri al consiglio provinciale abbiamo assistito a nuove evasioni.
Il Presidente della Provincia sulla questione PN Pensa ha continuato anche ieri a consumare adrenalina (che nei manifesti rossi attaccati in giro certo non traspare) per difendere l’economicità della spesa. Personalmente non ho mai contestato la spesa in quanto elevata, ma in sè: verrà una buona volta in cui si affronterà insieme il tema ben più spinoso della pertinenza dell’iniziativa rispetto al ruolo culturale svolto dall’ente Provincia?
Stoppato il dibattito sugli organismi geneticamente modificati in agricoltura che aveva animato la precedente seduta del consiglio provinciale. Nella serata di ieri, quando si è passati alla discussione dell’ordine del giorno proposto da Pd, Libertà civica e Italia dei valori, contro l’introduzione degli Ogm, il capogruppo del Pdl, Antonio Sartori di Borgoricco, ha mosso un’eccezione procedurale, ovvero che la questione, essendo stata già discussa, a norma dell’articolo 31, comma 2, del regolamento non poteva essere ripresentata prima di quattro mesi.