15 Marzo 2010
Menis (PD): nuove povertà ma vecchie risposte

ImageLe forme di povertà si “rinnovano” mentre le risposte della politica arretrano in maniera preoccupante. A dirlo è il consigliere del Pd Paolo Menis, dopo l’allarme lanciato dal Sindaco di Udine sull’aumento delle richieste d’aiuto dei suoi concittadini.
Il problema, sostiene Menis, non è solo la quantità di risorse che si riescono a mettere in campo ma soprattutto la loro struttura. È fondamentale chiedersi se essa riesce a rispondere in maniera efficace alle cause della nuova povertà in maniera da contribuire al loro superamento.
Sicuramente se la maggioranza avesse utilizzato in questo settore tutti i soldi buttati per le ronde – di cui in questi giorni si vedono i risultati – avremmo potuto fare di più ma il perno del ragionamento è l’impostazione del welfare regionale.
Abbiamo un sistema di sostegni disarticolato e sovrabbondante, (bonus bebè, bonus elettricità, Carta Famiglia, Fondo Povertà, …) che non fanno altro che aumentare i costi di gestione e rievocano una visione assistenziale che avevamo cercato di superare.

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12 Marzo 2010
Pd Zoppola: diciano la nostra sulla Pontebbana

Sulla vicenda della Pontebbana anche il Partito Democratico vuole dire la sua. Il Pdl locale, quello provinciale e regionale hanno dato prova di come oggi i comuni e i suoi cittadini, elementi fondamentali da cui parte il governo del territorio, hanno perso la propria voce.

In barba al principio dell’ autonomia dei territori questi hanno dimostrato di come non gliene importi proprio nulla dei problemi dei cittadini.

In questo momento Località Ponte Meduna, un quartiere del comune di Zoppola rischia, per logiche salottiere del Centro Destra, di rimanere senza una strada di collegamento perché tutto questo?

Anziché procedere e dialogare responsabilmente con il massimo rappresentante del Comune, il Sindaco, hanno iniziato, in capo il presidente della provincia Ciriani, ad insultarlo con attacchi di tipo personale.

Se è questa la politica della destra, ci dispiace, è stata persa una grande occasione per il Pdl di dimostrare che è un partito di Governo. Gli out out non servono a nessuno il dato di fatto è che oggi un’ intera comunità è stata tagliata fuori, cancellata e non sono le stati riconosciuti i propri diritti.

Riteniamo che anziché procedere con queste prese di posizione sia molto più importante riprendere il dialogo avviato dalla Commissione Consiliare del Comune composta sia da membri della maggioranza che della minoranza e di considerare le osservazioni e i contributi da essa proposti mettendo il massimo impegno per trovare una soluzione condivisa e risolutiva.

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11 Marzo 2010
Da leggere sino in fondo…

«Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare».

Elsa Morante, Opere, vol. I, Mondadori (Meridiani), Milano 1988, L-LII.

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo è del 1945 e si riferisce a Mussolini

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11 Marzo 2010
Menis (PD): scuola, disastrosa applicazione della riforma in FVG

ImageSemplicemente disastrosa, ecco come si configura l’applicazione della riforma della scuola superiore nella nostra Regione secondo Paolo Menis (Pd), vicepresidente della commissione istruzione in consiglio regionale.
Una riforma – spiega Menis – andrebbe, prima di tutto, condivisa con gli operatori interessati e, successivamente, spiegata a tutti i possibili destinatari. Passaggi fondamentali per garantirne una corretta applicazione, momenti di confronto invece entrambi ignorati dall’attuale amministrazione, con il risultato che, a meno di venti giorni dalla scadenza dei termini per l’iscrizione alle scuole superiori, sono caos e confusione a regnare tra studenti ed insegnanti.
Mancano ancora i regolamenti attuativi quindi solamente gli istituti che hanno un corso di studi già attivo durante quest’anno scolastico, e molto affine all’indirizzo proposto nella riforma, potranno dare il via al nuovo curriculum, anche se, di fatto, non vi sono certezze. In altre parole non si è ancora pronti a partire, ma lo si vuole fare comunque. È stato lo stesso direttore dell’ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, ad ammetterlo, qualche giorno fa, nel corso di un incontro pubblico sull’argomento tenutosi a Trieste.

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10 Marzo 2010
Il punto sul piano regionale dei rifiuti

Ieri sera all’Hotel Da Tuan di Cusano di Zoppola si è tenuto l’incontro degli amministratori locali del PD della Provincia di Pordenone. Si è parlato di Piano Regionale Generale dei Rifiuti. Erano presenti il Consigliere regionale Paolo Pupulin, molti sindaci, assessori comunali e consiglieri comunali nonché i consiglieri provincial Luca Zanut e Michele Padovese.

Il Piano è stato presentato dalla Segretaria Provinciale PD, Francesca Papais, mentre Gianfranco Moretton, capogruppo Pd in Consiglio regionale, ha evidenziato le preoccupanti implicazioni, politico-amministrative, che potrebbero derivare dall’applicazione di tale provvedimento.

Tra gli altri, sono intervenuti nel dibattito che si è sviluppato, anche il Sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello, il capogruppo in provincia Giorgio Zanin e il dr Gustavo Mazzi, responsabile ambiente del PD cittadino.

I risultati dell’analisi svolta dagli amministratori locali è stata unanime la valutazione che il Piano Regionale Generale dei Rifiuti è caratterizzato da una completa assenza di pianificazione sul versante degli impianti di smaltimento, omettendo l’indicazione di regole certe. Tutto ciò, per dare spazio a una pericolosa discrezionalità di scelta di impianti da realizzazione sul territorio regionale da parte delle Autorità competenti.

Il Piano, inoltre, individua nelle Amministrazioni provinciali le autorità di ambito territoriale ottimale, quali soggetti abilitati alla regolamentazione e individuazione del gestore unico dei rifiuti. La dirompenza di questa scelta politica è evidente: i comuni verranno svuotati delle loro competenze in materia di rifiuti, soppiantati dalle Provincie. In questo modo, per salvare delle poltrone, si cerca semplicemente di individuare delle ragioni per garantire la sopravvivenza delle province che il governo nazionale di destra in campagna elettorale aveva promesso di abolire. Senza considerare che riconoscendo le funzioni degli Ato rifiuti alle province detentrici di quote di partecipazione delle società di gestione, queste si troverebbero nella bizzarra condizione di essere contestualmente controllori e controllati: un vero pasticcio! Per quanto riguarda la questione del cementificio di Fanna, la posizione emersa è che, in ossequio ad una recente sentenza della Corte Europea, il Cdr-q, non considerato materia prima ma rifiuto, può essere bruciato solo se assoggettato ad autorizzazione integrata ambientale e se gl’impianti di termovalizzazione esistenti, verranno adeguati alle normative vigenti e sottoposti a valutazione d’impatto ambientale.

L’unico elemento condivisibile contenuto nel piano rifiuti, è la dichiarata inutilità di altri impianti di smaltimento essendo sufficiente procedere all’adeguamento di quelli esistenti, incrementando la raccolta differenziata. Al termine dell’assemblea è emerso anche un auspicio: in vista della prossima scadenza delle concessioni dei servizi di smaltimento e raccolta rifiuti le società in house operanti in provincia, attivino una politica industriale comune per creare una nuova società per competere adeguatamente nel momento in cui saranno effettuale le gare pubbliche per l’individuazione del gestore unico dei rifiuti.

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