3 Marzo 2010
A chi interessa lo statuto del PD?

ImageGrande bagarre per approvare lo statuto regionale del PD FVG. Uno straccio di carta che sta molto a cuore a chi già riveste cariche importanti e a chi aspira a rivestirle. Ma ai disoccupati, ai cassintegrati, ai precari, a chi è prossimo a perdere il lavoro, a chi deve mandare avanti un’azienda, a chi si trova ad aver bisogno delle strutture sanitarie e di altro per problemi di salute, a chi ha forme di disabilità permanente, a chi deve provvedere per dare un futuro certo ai propri figli, a chi vede che anche nelle nostre scuole avanzano sempre più i fenomeni di bullismo e di devianza, a chi vede che i centri urbani sono sempre più invasi dallo smog, a chi vede che la degenerazione della politica e delle istituzioni avanza grazie alla crescita dei fenomeni di corruzione, di malaffare nel totale spregio delle regole e dell’etica; a tutta questa gente quanto possono interessare le norme statutarie di un partito se queste ultime servono principalmente a regolare i conti al proprio interno, a garantire l’autoreferenzialità e a distogliere risorse ed energie intellettuali che potrebbero essere impegnate in cose più serie e importanti per risolvere i problemi della Comunità regionale?
Credo nulla!

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3 Marzo 2010
Caneva: primarie, data e regole

Entro il 12 marzo dovranno essere presentate le candidature alle primarie che si svolgeranno il 28 dello stesso mese per scegliere il candidato che rappresenterà l’intero centrosinistra, liste civiche e movimenti popolari.
Lo hanno deciso le delegazioni di Pd, costituita dal segretario politico Pierangelo Zorzetto e dal sindaco Mirto Monte, e di “Insieme per Caneva rappresentata da Pierantonio Rigo, l’assessore Ernesto Giacomin e Claudio Rupolo. Hanno infine deciso di promuovere in settimana un incontro aperto a partiti e movimenti per informare sulle decisioni prese.
Le delegazioni di Pd e Insieme per Caneva, hanno confermato il “sì alle primarie di coalizione” come strumento di democrazia dell’intero centrosinistra, “aperto non solo ai partiti ma anche a tutte quelle persone che intendono candidarsi”. È stato anche sottolineato che perché una candidatura sia credibile deve essere suffragata dal sostegno popolare per questo le due delegazioni hanno anche concordato alcune regole.
In primo luogo è stato deciso che ogni candidatura alle primarie dovrà essere sottoscritta da almeno 20 residenti; una volta definite le candidature è stato assunto l’impegno di darne comunicazione a tutte le famiglie unitamente alle modalità di svolgimento delle primarie e infine è stato concordato il versamento di 2 euro da parte di ogni partecipante alla consultazione quale contributo alle spese elettorali.
Al termine è stato deciso di promuovere un incontro (probabilmente sabato) con gli altri partiti della coalizione (Rc ed “Essere cittadini”) per condividere anche con questi alleati la decisione di ricorrere alle primarie e le modalità di svolgimento delle stesse.
«Ci auguriamo – ha sottolineato il segretario del Pd Zorzetto – che le primarie abbiano ad essere una bella giornata di democrazia, caratterizzate da un’ampia partecipazione».

Da il Gazzettino del 3 marzo 2010

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2 Marzo 2010
DALLA PARTE DELLA MONTAGNA

Serata molto interessante quella che si è svolta l’altra sera a Montereale Valcellina con gli amministratori e sindaci della Montagna Pordenonese. Tra gli ospiti il Consigliere Franco Iacop già assessore agli enti locali nella precedente giunta Illy, l’ex Presidente della Comunità Montana Pieromano Anselmi, la segretaria Provinciale del Pd Francesca Papais. Ad introdurre i lavori il segretario territoriale Luca Greco.

Il tema guida è stato la riforma degli enti locali in un’ottica di valorizzazione dei comuni come elementi fondamentali da cui parte il governo del territorio.

Purtroppo questa giunta regionale, dopo aver chiuso le comunità montane senza presentare un valido progetto alternativo, ma limitandosi al loro commissariamento ora sta tentando di sopprimere l’identità e la dignità dei territori montani dove sono presenti comuni di piccole dimensioni. In questo modo tali comunità si troveranno prive di una rappresentanza adeguata che tuteli i loro interessi.

Ma che cosa significa questo in concreto? I cittadini della montagna rischiano di perdere i punti di riferimento istituzionali, servizi e importanti opportunità di sviluppo.

In barba al principio di sussidiarietà, la Giunta Regionale delega alle province la gestione del territorio montano: a decidere sui problemi della montagna non saranno più i sindaci dei comuni di montagna che ben conoscono le criticità e i problemi del loro territorio, ma il presidente della Provincia che ha sede a Pordenone. In un momento di grave crisi economica il Partito Democratico è convinto che serva un patto di solidarietà per la montagna evitando che si spopoli e perda quel ruolo importante nella gestione del territorio e proprio per questo nelle prossime settimane è prevista un’importante mobilitazione.

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2 Marzo 2010
NO AGLI OSPEDALI RIUNITI, SI A SANITA’ PUBBLICA E TERRITORIO

Partito Democratico, Italia dei Valori, Libertà Civica

hanno il piacere di invitarvi all’incontro pubblico

“No agli ospedali riuniti si a sanità pubblica e territorio”


con:

GINO GREGORIS (Sindaco del Comune di S. Vito)

ANGELO MASOTTI CRISTOFOLI (Sindaco di Zoppola)

STEFANO DEL CONT BERNARD (Sindaco di Aviano)

VINCENZO MANELLI (Sindaco di Vito d’Asio)

FABIO GASPARINI (Consigliere Provinciale di Italia dei Valori)

PIERO COLUSSI (Consigliere Regionale di Cittadini- Libertà civica)

GIANFRANCO MORETTON (Presidente del Gruppo Consiliare Regionale del Partito Democratico)

Saranno presenti i consiglieri regionali del Pd PAOLO PUPULIN e DANIELE GEROLIN

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1 Marzo 2010
Sacile: Interrogazione del Pd

Caso Ariana Sabato, scatta l’interrogazione. L’iniziativa diretta al sindaco di Sacile, Roberto Ceraolo, è dei consiglieri comunali del Pd, i quali intendono sapere «quali provvedimenti intende adottare al fine di assicurare all’assessore la più ampia serenità di comportamento e di giudizio nello svolgimento della sua attività». I consiglieri di minoranza si sono riservati di trasformare il documento in mozione. Nel documento si ritiene che la situazione venutasi a creare «sia negativa per l’immagine delle istituzioni comunali e della città».

Da Messaggero del 27/02/2010

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1 Marzo 2010
San Vito Ospedali riuniti: Pd, Idv e Cittadini danno battaglia

“Ferma contrarietà” di Cittadini, Pd e Idv di San Vito «alla edizione, camuffata da sperimentazione, degli ospedali riuniti, come risulta da notizie di stampa e prese di posizione di esponenti pordenonesi del centro–destra». I tre partiti della maggioranza sanvitese continuano ad attaccare sul tema delle riforme della sanità regionale, con i risvolti locali in primo piano. «Pensare di realizzare un coordinamento degli ospedali della provincia di Pordenone sotto la direzione del Santa Maria degli Angeli, accorpandoli in un’unica azienda e togliendoli dall’azienda territoriale – affermano – significa peggiorare il servizio sanitario nel suo complesso, ridimensionare San Vito, rompere la cura e il suo rapporto col territorio, isolare la riabilitazione e annullare le funzioni del Distretto per la continuità assistenziale». Si intravedono «giochi di potere, la privatizzazione della sanità (vedi il blocco assunzioni per favorire altre offerte) e lo spreco di risorse». I tre gruppi annunciano battaglia.

A.s.

Da Messaggero Veneto di Sabato 27 febbraio 2010

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27 Febbraio 2010
Mozione per la modifica dello statuto della Provincia di Pordenone

PREMESSA:

La Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (Cedaw), adottata a New York il 18 dicembre 1979, ma in vigore in Italia dal 1985, prevede che gli Stati prendano, in ogni campo, provvedimenti “al fine di assicurare il pieno sviluppo ed il progresso delle donne e garantire loro, sulla base di piena parità con gli uomini, l’esercizio e il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali” (art. 3). Ciò che questo documento vuole raggiungere è la parità “di fatto” (e non solo giuridica) tra uomini e donne, anche attraverso misure temporanee e azioni positive (cioè misure specifiche diseguali destinate a ridurre gli svantaggi derivati dall’appartenenza a gruppi sociali “svantaggiati”).

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