No a un commissario, ancora peggio se di nomina nazionale, per decidere il futuro del più grande patrimonio idrico e naturalistico della nostra Regione, il Tagliamento.
A esprimersi così, sulla proposta lanciata ieri dall’Assessore regionale all’ambiente Elio De Anna, è il collega Paolo Menis, consigliere regionale e già sindaco di San Daniele, spesso impegnato in passato contro la realizzazione delle casse di espansione.
Qui il problema è di tipo politico, spiega Menis, perché con la nomina di un commissario si vuole, di fatto, delegare la gestione del futuro del fiume agendo con una strategia “pilatesca” cioè scaricando su altri le responsabilità di scelte che saranno determinanti per il futuro del territorio.
Al di là di ogni decisione sugli interventi da avviare per la messa in sicurezza sul piano idrogeologico – obiettivo urgente e assolutamente condivisibile – quello che conta è garantire il coinvolgimento delle amministrazioni locali in questo processo.
A che punto è la costituzione della Fondazione Musicale del FVG che dovrebbe sostituire, nelle intenzioni dell’assessorato alla Cultura, scritte nell’ultimo assestamento di bilancio, l’ormai disciolta Orchestra Sinfonica?
A chiederlo, direttamente all’Assessore Molinaro, è Paolo Menis del Pd che ieri ha depositato un’interrogazione per conoscere lo stato di avanzamento del processo di creazione del nuovo organismo che, ad oggi, risulta ferma ad una generalità di Giunta datata 14 gennaio scorso.
Scopo del mio intervento – spiega Menis – è capire insieme all’Assessore quali sono le criticità e le prossime mosse previste per arrivare in tempi brevi alla nascita Fondazione Musicale anche in considerazione del fatto che il prossimo 6 marzo al Teatro Giovanni da Udine si esibirà l’Orchestra Mitteleuropea all’interno della quale suoneranno molti dei musicisti impegnati in passato con la Sinfonica.
Proprio a questi professionisti va la mia attenzione. Essi hanno, infatti, onorato con grande impegno e senso si responsabilità tutti gli appuntamenti programmati prima della decisione di sospendere l’attività della precedente orchestra evitando così alla Regione di pagare ingenti penali. Mi chiedo quindi se nella nuova Fondazione sarà previsto un loro coinvolgimento e in quali termini.
Leggo della riforma Gelmini come di una “svolta epocale” nel sistema della scuola italiana e, sinceramente, sono ancora a chiedermi il perché. Ho cercato di analizzare i diversi aspetti della manovra votata pochi giorni fa ma le prospettive di un cambiamento, in positivo, sembrano davvero ridotte al minimo.
Partiamo dal metodo. Un tavolo di confronto aperto a tutti gli operatori del mondo dell’istruzione, un percorso condiviso di approfondimenti dei tanti problemi che affliggono il settore, questo sarebbe stato un approccio davvero “rivoluzionario”. Ma non è questo il caso visto che si è deciso di seguire la strada di un provvedimento blindato, prima con un decreto legge poi con la conversione in maxi-emendamento vincolato con la fiducia. Decisamente un terreno poco fertile per un dialogo costruttivo.
O meglio il Governo aveva anche previsto un portale per poter commentare la riforma che però è stato oscurato proprio il giorno dopo la sua approvazione. Eppure nei forum del sito, intitolato “Conosci e commenta la Riforma” non erano presenti interventi calunniosi, offensivi, diffamatori o blasfemi – come sottolinea il Coordinamento nazionale dei docenti di diritto ed economia che per primo ha denunciato questa situazione – anche se ve ne erano di fortemente critici da parte di docenti, studenti e anche genitori. Forse il Ministero avrà pensato che i forum avessero esaurito la loro funzione, ma uno si chiede perché chiuderli proprio il giorno dopo il varo dei provvedimenti definitivi, quando sarebbe il momento più logico per aspettarsi i commenti?!
L’ennesimo diktat leghista, quello sulla chiusura degli ambulatori per i clandestini, che la maggioranza è costretta a subire esautorando così per l’ennesima volta l’Assessore Kosic, la cui credibilità è ai minimi storici.
A sostenerlo è Paolo Menis (Pd) che ricorda come la scorsa estate l’Assessore stesso avesse rassicurato il consiglio regionale che “l’organizzazione del servizio assistenziale regionale deve assicurare capillarmente e costantemente le prestazioni sanitarie ambulatorie e ospedaliere urgenti e essenziali agli stranieri presenti sul territorio”. Un messaggio chiaro che, se i rapporti politici in questa maggioranza fossero equilibrati, prosegue Menis, avrebbe dovuto chiudere l’argomento. Ma la Lega preferisce il ricatto al dialogo contro ogni buonsenso e previsione normativa pur di far chiudere queste strutture nel prossimo PSSR.
Gli ambulatori invece devono restare operativi in quanto strumento essenziale per la salvaguardia della salute dell’intera Regione spiega l’esponente del Pd.
SULL’INCONTRO ORGANIZZATO DAL GRUPPO CONSIGLIARE PROVINCIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CON DEBORA SERRACCHIANI E GLI AMMINISTRATORI E SEGRETARI DEL PD DELLO SPILIMBERGHESE
Continua il dialogo di Giorgio Zanin e del Gruppo consigliare provinciale del Partito Democratico con i territori. Giovedì a Solimbergo si è raccolto un nutrito gruppo di amministratori e dirigenti del PD per una panoramica delle principali problematiche dello spilimberghese, avviata da una approfondita relazione del segretario del circolo di Spilimbergo, Fabio Martina.In queste settimane si torna a parlare di immondizie. Stante le anticipazioni a stampa sul Piano regionale dei rifiuti fornite pubblicamente dall’Assessore De Anna, a quanto pare la strada dell’incenerimento è nuovamente alle porte.
Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, ritengo questa prospettiva del tutto inaccettabile per varie ragioni.