versione finale, approvata in commissione il 10/2/2010, ore 19.00, che verrà discussa nell’assemblea regionale del 28 febbraio.
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versione finale, approvata in commissione il 10/2/2010, ore 19.00, che verrà discussa nell’assemblea regionale del 28 febbraio.
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I tagli di 8 miliardi di euro e 87.341 docenti e 44.500 ATA in tre anni, previsto dal decreto legge del 25 giugno 2008, n. 112 e convertito in legge 133 del 6 agosto 2008, sono tagli insostenibili, che hanno gettato la scuola pubblica nel caos.
Dallo scorso anno, per un anno intero, centinaia di migliaia di genitori e di insegnanti si sono battuti nelle piazze perché il Governo riflettesse e ritirasse una miope politica di tagli pesantissimi sul bene più prezioso per il futuro di una società: la scuola e l’educazione.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il tanto sbandierato maestro unico è stato scelto solo dal 3% delle famiglie italiane, le classi sono affollate oltre le norme di sicurezza, fino a 7 insegnanti coprono spezzoni di orario di una stessa classe, c’è un’effettiva limitazione della continuità didattica, mancano insegnanti di inglese, di sostegno e per l’insegnamento dell’ora alternativa alla religione, è stata realizzata la chiusura di interi plessi scolastici in piccole e già disagiate comunità locali, sempre maggiori limitazioni al lavoro di gruppo, ai laboratori, al recupero e alle uscite didattiche.
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Deroga straordinaria alle leggi sugli appalti, milioni di euro da gestire, una short list riservata di imprenditori amici: ecco perché per alcuni, prevenire un disastro naturale è economicamente meno conveniente che lasciarlo accadere
2 luglio 2009. Il sostituto procuratore Giuseppe Scelsi, titolare di una delle inchieste su Giampaolo Tarantini e la sua lobby di affari, escort e politica, interroga Enrico Intini, imprenditore barese. Amico di Massimo D’Alema, oltre che del ruffiano di palazzo Grazioli, Intini è accusato di turbativa d’asta nell’ambito di un appalto per le pulizie della Asl di Bari insieme a Lea Casentini e Cosimo Catalano. Durante l’interrogatorio gli viene chiesto di chiarire quale sia la natura dei suoi rapporti con Guido Bertolaso, che Intini ha incontrato due volte: la prima nel 2007, con Francesco Boccia, capo dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali sotto il governo di Romano Prodi, la seconda l’anno successivo in compagnia di Tarantini nella sede romana del Dipartimento della Protezione civile. Attivo soprattutto in Puglia, Basilicata e Campania, ma anche nel Lazio dove si è recentemente aggiudicato la raccolta dei rifiuti nei comuni di Anzio e Nettuno, il gruppo Intini comprende 44 società che offrono i servizi più disparati. La galassia guidata da Intini è ben nota tra imprenditori e politici per la sua atipicità, dal momento che lavora sia nel pubblico che nel privato con un’attività che spazia dalle costruzioni agli spin off universitari, dal controllo del territorio alla raccolta rifiuti, dalle pulizie ai servizi satellitari. Alla domanda sul perché del suo interesse per Guido Bertolaso, l’imprenditore barese risponde: “Alla Protezione civile hanno una short list, un elenco riservato di imprese da far intervenire in situazioni di emergenza, e ci piaceva farne parte”. Quando i giornali battono la notizia, Bertolaso prima nega, poi ammette a denti stretti: “Un funzionario dello Stato non può sottrarsi dall’essere interlocutore per tutti coloro i quali intendono sviluppare eventuali tecnologie e iniziative finalizzate a dare spazio al ‘made in Italy’ che rappresenta, come ben noto, una delle priorità della Protezione civile, anche a livello internazionale. […] Mi vennero presentati alcuni progetti che il gruppo Intini voleva sviluppare nel settore della protezione civile, ma non vi fu seguito agli incontri”. Ma l’obiettivo della Protezione civile non era quello di prevenire e affrontare terremoti, alluvioni, incendi e altre calamità? Da quando “dare spazio al made in Italy” è diventata una delle sue priorità, e che cosa significa questa espressione? E perché una short list (riservata, per di più, nemmeno fosse un dossier dei servizi segreti) di imprenditori amici?
lunedì 22 febbraio 0re 20.30 Sala ex Caseificio Spilimbergo
UNA BUONA SANITA’ PER TUTTI NELLO SPILIMBERGHESE
DIBATTITO PUBBLICO SU FINANZIARIA REGIONALE,
PIANO SOCIO SANITARIO 2010-12 TAGLI,
RIDUZIONI, RESTRIZIONI ED IL FUTURO
DELL’OSPEDALE DI SPILIMBERGO
Caro amico,
sei invitato alla “FESTA DEL TESSERAMETO PD 2010”
per il giorno venerdì 19 febbraio, c/o la trattoria “al Poligono” a Lestans
PROGRAMMA:
18:00 – 20:30: dibattito sull’evoluzione del partito e analisi dei primi 6 mesi di amministrazione comunale
Le audizioni dei rappresentanti delle professioni del mondo della salute e della sanità sul Piano sociosanitario 2010 – 2012 hanno ulteriormente aggravato la situazione di grave crisi interna al centrodestra.
A sostenerlo è Paolo Menis (Pd), membro della commissione sanità, che giudica molto positivamente i contributi portati dagli addetti ai lavori che, spiega, hanno rimarcato ulteriormente le gravi lacune che caratterizzano questo documento.
Il piano è settoriale e incompleto sintetizza l’esponente del Partito Democratico. Esso infatti tralascia di considerare alcuni dei punti cardine dell’evoluzione del sistema sanitario regionale come la necessità di lavorare ulteriormente per lo sviluppo della prevenzione e soprattutto non approfondisce adeguatamente gli effetti dell’innalzamento dell’età media dei soggetti ospedalizzati e l’incremento dell’incidenza delle patologie croniche.
Sono questi i fattori centrali che costituiranno le vere sfide che il sistema dovrà affrontare nel prossimo futuro a cui invece si risponde con una pseudo razionalizzazione basata sui tagli al personale che comporteranno un abbassamento della qualità dei servizi come gli stessi operatori hanno confermato.
Della CONSIGLIERA RITA BRAGATTO E DEI COMPONENTI IL GRUPPO del PD sulla QUESTIONE NUCLEARE
Il decreto legislativo di attuazione della legge 99 del 2009 stabilisce le tappe da seguire per la individuazione delle localizzazioni degli impianti di produzione di energia elettrica e nucleare e dei siti per la produzione del combustibile e lo stoccaggio delle scorie.
Messaggero Veneto — 18 febbraio 2010 pagina 05 sezione: PORDENONE
«Al razzismo non va mai data vinta, alla disgregazione dell’Italia non bisogna darla vinta». Il giornalista e scrittore Gian Antonio Stella ha concluso così la presentazione del suo ultimo libro “Negri, Froci, Giudei & co” al teatro Pasolini di Casarsa, gremito martedì sera per l’incontro promosso dal circolo casarsese del Pd con il gruppo consiliare provinciale.
Il Direttivo del Circolo di Pordenone è invitato all’incontro di
Venerdì 26 febbraio, alle ore 20.30
presso la nuova sede, via don Sturzo, 1
Ordine del giorno:
– Comunicazioni del Segretario;
– Per un’identità del Partito Democratico: discussione sulle 10 domande poste dal giornalista Bill Emmott (ex-Direttore del “THE ECONOMIST”) al Partito Democratico (riportate qui di seguito);
– Varie ed eventuali.