Quella degli autobus notturni, detti anche navette notturne, si è rivelata un’idea veramente utile contro le stragi del sabato sera e soprattutto un servizio molto apprezzato dai giovani. Un grande segno di civiltà adottato ormai da diverse province italiane, ma non ancora abbastanza.
In Italia purtroppo, secondo i dati Istat, i morti su strada sono oltre 5 mila all’anno e 300 mila i feriti, ovvero più di 15 morti e 800 feriti al giorno. Sulla strada avvengono meno dell’1,5% dei decessi annuali che si verificano globalmente in Italia, ma tra i 15 e i 24 anni questa proporzione sale oltre il 40%, costituendo in assoluto la prima causa di morte in questa fascia d’età.
Di conseguenza, l’idea di un servizio di bus notturni che accompagnino e vadano a prendere i ragazzi dal Centro di Pordenone, da discoteche, locali notturni per convincerli a lasciare a casa la macchina e divertirsi con più serenità.
Ma no solo l’inasprimento delle pene del codice della strada accompagnate dalla riduzione della soglia del tasso alcolico, al ritiro della patente, al sequestro e messa all’asta del veicolo portano a fare delle scelte importanti per gli automobilisti di tutte le fasce d’età. Importante sarebbe anche quello di pensare oltre a dei servizi navetta, anche a dei taxi a prezzi contenuti.
Chiediamo alla Regione e alla Provincia di Pordenone di fare la propria parte affinché questo progetto possa essere realizzato in collaborazione con tutti gli enti che gestiscono il servizio di trasporto pubblico.
Evitare incidenti salva una vita, abbassa i costi dell’assistenza, salva il portafoglio di molte famiglie e soprattutto è un grande atto di responsabilità.