21 Ottobre 2009
Via San Giuliano resta a senso unico

Alla fine il sindaco ha deciso. E la scelta è di quelle forti: via San Giuliano resterà a senso unico, come ora: da piazza Borgomeduna verso la Fiera. Ribaltando quello che sembrava essere il pensiero originario, Bolzonello ieri mattina dopo un confronto con gli assessori (sulla decisione non tutti erano favorevoli, così come in maggioranza), ha spiegato che non vale la pena tornare al doppio senso di marcia. Resterà attiva anche la pista ciclabile.

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20 Ottobre 2009
25 OTTOBRE: PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO

Cari democratici,

Uno spettro s’aggira per l’Italia: è lo spettro della Democrazia.
Non c’è una parola tanto dimenticata quanto questa, in un paese, l’Italia, in cui sono oggi altre le colonne portanti del sistema che il governo ci propone; la Democrazia appare come una parola drammaticamente poco “di moda” e terribilmente in disuso che viene rimpiazzata da un neologismo di ben più efficace attualità e di prepotente ribalta: la Videocrazia e il culto della personalità!
Non possiamo restare a guardare!
Per questo, siete tutti invitati a partecipare ad un grande evento di mobilitazione pubblica e di democrazia diretta: le elezioni primarie del Pd per scegliere il Segretario del maggior partito progressista nel nostro Paese che si terranno il 25 ottobre.
E’ importante essere in molti, anzi moltissimi per far sentire la nostra voce.
I seggi saranno presenti anche nel tuo comune e saranno aperti dalle ore 7.00 alle ore 20.00.
Hanno diritto di partecipare al voto tutti i cittadini italiani nonché dell’Unione Europea residenti in Italia, cittadine e cittadini di altri Paesi in possesso del permesso di soggiorno che, a partire dal compimento del sedicesimo anno di età, si riconoscono nella proposta politica del partito, si impegnano a sostenerla alle elezioni e accettano di essere registrati nell’Albo pubblico delle elettrici ed elettori e versano un contributo
di 2 euro.
Per votare è necessario esibire presso il seggio la tessera elettorale e un documento di identità valido. Per i minorenni e i cittadini stranieri serve solo il documento. Gli studenti universitari e i lavoratori fuori sede, anche extracomunitari con permesso di soggiorno, possono votare nella città dove studiano o dove lavorano.
Tale decisione deve essere comunicata alla sede provinciale del Partito Democratico di via Sturzo 1 (Pordenone) entro le 19 del 23 ottobre.
La Segreteria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.
Al momento del voto riceverete due schede:
una di colore azzurro per eleggere l’Assemblea Nazionale e il Segretario Nazionale del PD
ed una di colore rosa per eleggere l’Assemblea Regionale e il Segretario del FVG.
Sceglierete il Segretario tracciando un unico segno su una delle liste dei candidati ad esso collegati.
Vi aspettiamo per decidere insieme il Nostro Futuro!

Francesca Papais

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19 Ottobre 2009
I GD al Cie di Gradisca: si rispetti la Costituzione su immigrazione e accoglienza

dal Messaggero Veneto del 19 ottobre

Presidio simbolico davanti al sito di via Udine. Marco Zanolla: per la nostra cittadina questa realtà è un peso gravissimo. La campagna Stranieri di nome, italiani di fatto

«Il Cie sia reso più a misura d’uomo»

I Giovani democratici: si rispetti la Costituzione su immigrazione e accoglienza

GRADISCA. Non la chiusura come il punto fermo su cui costruire una revisione nazionale delle leggi su immigrazione e accoglienza, ma il rispetto della Costituzione italiana e delle direttive internazionali sui diritti delle persone: è la richiesta avanzata ieri mattina dai circoli regionali dei Giovani democratici a Gradisca.

I giovani del Pd si sono riuniti per un presidio simbolico davanti al Cie di via Udine, organizzato nell.ambito di una manifestazione articolata su tre tappe regionali (Pozzuolo e Azzano X le altre due mete) sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza e per presentare la campagna nazionale “Stranieri di nome, italiani di fatto”.

Presente anche la candidata alle primarie per la segreteria regionale del Pd, Maria Cristina Carloni, che ha precisato come la sua presenza sia «un atto doveroso, in una manifestazione simbolica davanti a un luogo simbolico che dice chi siamo, appunto democratici e assolutamente contrari alle leggi del centro-destra sull’immigrazione. Noi rispettiamo l.articolo 38 della Costituzione e vogliamo sia rispettato, perché al documento cardine della nazione ci teniamo e nessuno può permettersi di non tenerne conto,

soprattutto la legislazione. Per la Provincia di Gorizia e la Regione il Cie di Gradisca, che noi abbiamo subìto in quanto voluto e costruito dal Governo Berlusconi, è un insulto a quello che siamo: una terra di accoglienza e di integrazione, di multietnicità e di multiculturalità. Noi siamo quelli che abbiamo chiuso i manicomi e quel principio di umanizzazione è tradito da questa struttura, perché qui ci sono persone che vivono dentro le gabbie. Tutto ciò senza dimenticare l’enorme spreco di risorse pubbliche».

Il Cie come il simbolo «delle condannabili politiche del Governo sull.immigrazione », invece, per il consigliere regionale del Pd,FrancoCodega. «Il Cie di Gradisca è il simbolo della filosofia del rifiuto, del respingimento e della segregazione, figlia di uno Stato .drogato. dai disvalori della televisione, una cultura malata che contrasta anche con l’enorme internazionali: al di là del muro ci sono persone, uomini come noi». A prendere la parola anche il presidente del circolo dei Giovani democratici di Gradisca, Marco Zanolla: «Per Gradisca il Cie è un peso gravissimo, una cittadina che sembra ormai dimenticata da tutti e lasciata sola in una battaglia troppo grande per lei: delle grandi manifestazioni degli anni scorsi non è rimasto più nulla. Non chiediamo la chiusura, ma umanizzazione, che siano rispettati i diritti di chi è trattenuto».

«Questo è un luogo di razzismo e di ghettizzazione – è l’attacco di Alessandro Grandi, consigliere comunale dell.Italia deivalori – Il fenomeno dell’immigrazione va affrontato con regole precise, che vanno stabilite anche in un.ottica comunitaria europea».

Marco Ceci

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19 Ottobre 2009
Sfida a Bortolotti: «Il Comune non è una proprietà privata»

Azzano Decimo ha ospitato l’ultima tappa della manifestazione “Accoglienza, integrazione, cittadinanza”

Erano in 150 ieri pomeriggio ad Azzano Decimo per l’ultima tappa della manifestazione “Accoglienza, integrazione, cittadinanza”, organizzata dai Giovani democratici di Pordenone. L’iniziativa, alla quale hanno aderito anche Pd, Rifondazione comunista, Italia dei valori, Sinistra e libertà, Cgil e Cisl provinciali e Associazione immigrati di Pordenone, era partita in mattinata con un presidio davanti al Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo, per poi proseguire nel primo pomeriggio al Centro Balducci di Zugliano e concludersi appunto nel paese della Destra Tagliamento.

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15 Ottobre 2009
Caso Carraro: il Pd chiede che non siano disattese le richieste dei lavoratori
«È necessario opporsi con fermezza alla morte dell’industria a Gorizia e allo smantellamento di un’impresa importante e qualificata come la Carraro.» – è la posizione del circolo goriziano del Partito democratico cittadino, che ha incontrato nei giorni scorsi la rappresentanza sindacale unitaria dei lavoratori della Carraro, e che sostiene in modo totale e convinto la loro richiesta di accedere alla cassa integrazione straordinaria.

«La realizzazione del drastico taglio annunciato dalla Carraro, con la perdita di 80 lavoratori su 120, sarebbe un colpo mortale al settore industriale di Gorizia e della provincia. Ricordiamo che ancora all’inizio degli anni Ottanta Safog e Omg davano lavoro a centinaia di famiglie. Lo stabilimento goriziano è sempre stato un centro di eccellenza, si è avvalso delle alte capacità dei tecnici e dei lavoratori che hanno sempre primeggiato all’interno delle fabbriche del gruppo Carraro, sia per fatturato pro-capite sia per la qualità e l’affidabilità delle lavorazioni. Non possiamo quindi assistere inermi allo smembramento di un impianto che ha dato tanto alla nostra città e alla Carraro stessa».

«E’ necessaria la convocazione di un tavolo da parte del ministero, che valuti tutte le opportunità per limitare il taglio occupazionale, in particolare il ricorso al contratto di solidarietà e alla cassa integrazione straordinaria. È l’unica strada che pare ragionevole in questo momento, per alleviare le difficoltà economiche dei lavoratori e contenere l’impatto immediato della crisi».

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