Si è parlato poco della manifestazione nazionale per la libertà di stampa “Informazione, no al guinzaglio”, tenutasi a Roma sabato 3 ottobre indetta e organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa.
Il Partito Democratico di Udine ha aderito mettendo a disposizione una corriera e la partenza faticosa alle quattro di sabato mattina non ha scoraggiato i partecipanti. La mia sorpresa è stata grande nel fare la conta dei presenti prima della partenza e trovarmi di fronte una corriera di giovanissimi, è un segnale forte: chiedono di cambiare, vogliono far sentire la loro voce e iniziano a confrontarsi con i diritti acquisiti in decenni, diritto di manifestare, di scioperare, di libertà di parola. Piazza del Popolo ha iniziato a riempirsi già dalle due del pomeriggio e alle quattro pullulava di gente in modo impressionante, mancava il fiato da quanto stretti si stava. Abbiamo sentito dalla voce del giornalista di RAI 3 Vianello nominare le tante adesioni: Italia dei Valori, l’ANPI, il PD, i precari della scuola, la CGL e la folla si è espressa con disapprovazione per la mancanza di unitarietà del sindacato dimostrata anche in quest’occasione.
Ecco i risultati del decreto sicurezza ( quello delle ronde) e della sua applicazione in provincia da parte del Presidente Ciriani.
Il Governo investe risorse sulle ronde, la Provincia di Pordenone chiede l’utilizzo di polizia e carabinieri per affiancare i militari che passeggiano per strada e la Polizia Stradale di Spilimbergo deve chiudere di sabato e domenica per carenza di organico.
BIBLIOTECA CIVICA- PISTA CICLABILE PER IL QUARTIERE VESPUCCI- PIAZZA DI CIMPELLO- PARCHEGGIO PUBBLICO DI PESCINCANNA NELLA LOTTIZZAZIONE LATO CHIESA – VICESINDACO A SCARTAMENTO RIDOTTO- MISURE PER AFFRONTARE LA CRISI ECONOMICA –
Ma cosa pensa il PD?
La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma.
(ANSA) – TRIESTE, 6 OTT – ”E’ una legge che non vogliamo votare perche’ limita fortemente i diritti costituzionali”: cosi’ Gianfranco Moretton, capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ha commentato la decisione del gruppo (17 consiglieri) di uscire dall’aula consiliare dove si sta discutendo il disegno di legge sul welfare ai non residenti. ”E’ una legge che fa regredire la Regione sul piano dell’accoglienza – ha aggiunto Moretton – e che limita i diritti per l’accesso ai servizi sociali anche per i bambini e discrimina le scuole paritarie rispetto a quelle pubbliche”. Il gruppo del Pd e’ uscito dall’aula dopo che il presidente del Consiglio, Edouard Ballaman, aveva richiamato ufficialmente i consiglieri democratici, Franco Brussa e Sergio Lupieri, che avevano esposto uno striscione con la scritta ‘vergogna’.
di Ida Dominijanni
Un’analisi rigorosa e perciò dura, e l’indicazione di punto da cui ripartire, nell’intervista di Simonetta Fiori ad Alberto Asor Rosa.
Che ne è dell’intellettuale novecentesco nell’era dei massmedia e nell’evo di Berlusconi, quando si rompe il rapporto fra politica e cultura e il capitalismo postfordista cancella operai e borghesia.
«Il terzo governo Berlusconi rappresenta il punto più basso nella storia d’Italia. Più del fascismo? Inclino a pensarlo». Così Alberto Asor Rosa il 4 giugno 2008 su questo giornale, non senza scandalo. Quel giudizio e le sue ragioni ricompaiono ora ne Il grande silenzio, la sua lunga intervista sugli intellettuali che Simonetta Fiori ha raccolto per Laterza (giocando, va subito detto, un ruolo tutt’altro che secondario nell’andamento del discorso). Ai tre criteri di misura che in quell’articolo motivavano quel giudizio – senso dell’unità nazionale, rapporto fra cittadini e istituzioni e fra presente e tradizione – se ne aggiunge dunque un altro, lo stato in cui versa la questione degli intellettuali nell’«evo berlusconiano», stato che a sua volta riporta all’analisi della «civiltà montante» massmediatica e globalizzata in cui viviamo. La diagnosi del presente è l’approdo e non l’inizio dell’intervista, che per tre quarti procede lungo un asse di ricostruzione storica della questione nella vita della Repubblica; ma è lecito partire da qui, credo, e poi andare a ritroso, perché Asor Rosa è l’incarnazione della funzione intellettuale incardinata sul rapporto fra politica e cultura che nel libro mette a fuoco, e dunque è il problema tutto politico del «che fare oggi» che lo muove e lo tormenta, pur mentre di quella funzione dell’intellettuale politico decreta l’estinzione.
Dura presa di posizione del Partito Democratico oggi in Consiglio regionale. Alla chiusura del dibattito sulla proposta di legge della Lega nord sugli interventi sociali, l’intero gruppo del PD, dopo aver esposto uno striscione di “vergogna” rivolto alla maggioranza, ha abbandonato l’Aula non partecipando alla votazione finale.
Una legge arrivata in Aula senza aver dato luogo nelle settimane scorse alle audizioni di enti, associazioni, comuni, richieste dall’opposizione sulle tematiche oggetto della proposta di legge. Questa è una legge non emendabile, da rigettare, che sarà impugnata con procedure di infrazione a livello europeo e dalla Corte costituzionale, ma non prima di aver provocato gravi danni alle persone perchè limita i diritti per l’accesso ai servizi sociali anche per i bambini residenti in regione da breve tempo e discrimina le scuole paritarie rispetto a quelle pubbliche. Il grosso rischio è che ci saranno poi famiglie e figli di serie A e di serie B, accesso ai servizi sociali che, con la barriera degli anni di residenza, nuocerà a tutti, cittadini italiani e stranieri.
Anche questa volta volta il Governo Tondo ha scritto una triste pagina di politica regionale. Udc e Pdl stanno a guardare… ma poi chi deve provvedere a risolvere i problemi quando i cittadini busseranno alla porta??? Ancora una volta i comuni anche della nostra provincia.
La questione dei rifiuti è delicata. La scelta della maggioranza provinciale di sospendere la delibera relativa alla modifica del nuovo statuto ATAP teso alla sua trasformazione in una multiutility, oltre ad evidenziare ancora una volta le divisioni interne alla maggioranza, permette di evidenziare alcune importanti questioni.
L’opposizione provinciale vuole portare un contributo di chiarezza affinché i cittadini possano giudicare da informati. A breve ci sarà perciò modo di esprimere ulteriori importanti sottolineature complessive sulla vicenda rifiuti e sulle soluzioni e sui ruoli sin qui non svolti dall’Ente Provincia.
A conclusione della prima fase congressuale del Partito Democratico, domenica 4 ottobre 2009, i 150 delegati alla convenzione provinciale di Pordenone sono stati chiamati a eleggere i tre delegati che parteciperanno alla convenzione nazionale prevista a Roma per il prossimo 11 ottobre.
I lavori sono stati puntualmente aperti alle ore 9:30, presso l’auditorium della Regione, con l’approvazione della presidenza di Renzo Mazzer e il successivo saluto della segretaria provinciale, Francesca Papais, che ha ricordato l’importanza della partecipazione per il futuro del Partito Democratico e per la crescita ed il radicamento del Partito stesso sul territorio.