Libertà di stampa? Per Silvio Berlusconi, intervistato da Canale 5, è una “barzelletta cattocomunista”.
Purtroppo non c’è niente da ridere: “Con questi attacchi alla libertà di stampa Berlusconi ricorda da vicino il fascismo – gli risponde il segretario del Pd Dario Franceschini dai microfoni di SkyTg24 e dal suo sito – era un pò che Berlusconi non usava il ritornello dei cattocomunismi. Lui pensa che sia un’offesa e non sa o finge di non sapere che i comunisti italiani si sono battuti assieme a persone di altre culture politiche, tra cui la mia, per riconquistare la libertà nel nostro Paese, per sconfiggere il fascismo che lui, invece, ricorda così da vicino con questi attacchi alla libertà di stampa”.
Non c’è libertà di stampa? «Una barzelletta di questa minoranza comunista e cattocomunista, che detiene la proprietà del 90% dei giornali” proseguiva il premier. E anche Pierluigi Bersani ritiene che “le giaculatorie di Berlusconi stanno diventando insopportabili. Mezzo mondo- osserva il candidato alla segreteria del PD- sta guardando a quel che succede in Italia e nessuno, in questo mezzo mondo, la pensa come Berlusconi”.
Difatti la Fnsi pensa che “ci sia assai poco da ridere. Non ridono in Europa – ricorda Roberto Natale, presidente della federazione della stampa – dove fanno classifiche che mettono l’Italia in posizione medio bassa in quanto a libertà di informazione, e sempre meno si ride in Italia, dove si allunga a dismisura la lista dei giornali e dei soggetti sociali colpiti da questo assetto chiuso del sistema dell’informazione”.