La convocazione di questa assemblea è stata circondata fuori e dentro il partito da attese che risultano essenziali per il ruolo che il PD intende assumere nei confronti delle scadenze elettorali del prossimo anno e specificatamente per la parte che riguarda la candidatura del PD alla presidenza della Regione. Di questo punto si farà carico la segretaria nella sua relazione introduttiva mentre a noi spetterà il compito di approvare il testo del regolamento per le primarie di partito predisposto dal comitato tecnico da me coordinato rispetto al quale, essenzialmente in ragione della modifica dei tempi imposti dalla situazione generale, la segretaria ed io abbiamo predisposto gli emendamenti che avete ricevuto.
“L’assessore Molinaro si arrabbia e promette il ricorso alla Corte Costituzionale contro il Decreto della spending review che toglie l’autonomia ad altre 9 scuole della nostra regione. Egli ne fa una questione giuridica e di rispetto della Costituzione. E c’è sicuramente questo aspetto. Ma il problema, a monte, è un altro e l’assessore dovrebbe prendersela innanzitutto con se stesso”.
La crisi come ogni crisi obbliga a ripensare fin dai fondamenti il sistema dei rapporti sociali. Anche gli assetti istituzionali sono in gioco e, rispetto a quello regionale, il dibattito che si svolge per merito di questo giornale sta giustamente acquisendo centralità. Più voci si sono già espresse, manifestando una notevole varietà di opinioni con cui vale confrontarsi. Un primo filone, che tende a conservare l’attuale architettura, puntando in conclusione ad un rimescolamento nella distribuzione delle funzioni, poggia spesso il proprio ragionamento sulla necessità di difesa dell’autonomia e democraticità delle istituzioni. Argomentazioni queste da prendere sul serio, a partire dalle nozioni stesse di autonomia e sussidiarietà, con le quali la democrazia si correla.
L’assessore regionale alle autonomie locali e coordinamento delle riforme, Elio De Anna, ha ipotizzato la creazione di un’unica provincia regionale quale passaggio verso “una grande macroregione tra la Friuli Venezia Giulia e il Veneto”.
Il gusto di giocare al piccolo chimico istituzionale ha contagiato anche lui.
Si è tenuto oggi a Trieste un incontro tra la presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat e l’europarlamentare Debora Serracchiani, candidata in pectore alla presidenza della Regione.
Altro duro colpo al sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia. Lo accusa Paolo Menis, consigliere regionale del PD, che individua le colpe nel combinato disposto delle norme nazionali recentemente approvate in tema di spending review e il declassamento del friulano, le cui conseguenze si sommano a quelle del Piano di dimensionamento scolastico.
Una situazione molto pesante – afferma Menis -, che si fa ogni giorno più critica e che traccia i contorni di quella catastrofe scolastica a cui alcuni consiglieri del PD avevano già fatto riferimento nei giorni scorsi. Nuovi tagli di decine e decine di dirigenze e autonomie, messi nero su bianco nelle circolari diffuse dall’Ufficio scolastico regionale, che comporteranno inevitabilmente ulteriori riduzioni all’organico.
“Abbiamo votato responsabilmente per l’istituzione della Commissione speciale, perché non bisogna lasciare scoperto nessun organismo, se ciò serve per raggiungere l’obiettivo di superare le Province nel Friuli Venezia Giulia”. Lo afferma l’europarlamentare Debora Serracchiani.
“Una proroga sine die dei commissari per un’opera che vale alcuni miliardi di euro, e che comprende appalti per alcuni miliardi di euro, è un gravissimo errore”. Lo ha detto il deputato del Pd Ettore Rosato intervenendo oggi alla Camera, in sede di dichiarazione di voto sul decreto su sicurezza e Vigili del fuoco.
Rilevando che “non è stata fatta nessuna indagine sull’efficacia, l’efficienza e l’economicità di questo commissario”, Rosato ha affermato che “quelle sono opere strategiche per il Paese vanno realizzate presto e bene, ma la funzione di commissario va utilizzata quando serve, non per ottenere risultati di opacità nella pubblica amministrazione”.
Riunendo gli amministratori del suo partito il presidente Renzo Tondo ha continuato nel suo sport preferito: lanciare accuse infondate al nostro partito. In quest’ultimo caso il Partito democratico si sarebbe “messo di traverso” alla terza corsia della A4.Basta bugie: il Pd vuole la terza corsia e lavora per averla.